Il mondo degli influencer è in continua trasformazione e questo è dovuto anche dalle decisioni dell’Agcom: cosa prevede e quali sono le regole da rispettare.
Novità importanti per il mondo degli influencer che pubblicano contenuti sui social network e che ogni giorno ottengono milioni di visualizzazioni. L’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni ha ribadito che si tratta di un’attività “analoga o comunque assimilabile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi“.
I creatori e le creatrici di contenuti dovranno però “rispettare le misure inserite nel Testo unico che riguarda proprio i media audiovisivi“. Si tratta in ogni caso di una decisione unanime che ha stabilito una consultazione pubblica in merito alle misure che garantiscono il rispetto delle disposizioni di chi crea, produce e diffonde contenuti in Rete.
Nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dell’Autorità sono state analizzate diverse attività che riguardano il mondo dei social. Cresce sempre di più il mondo degli influencer, dei creatori, dei blogger e anche degli streamer, un mondo variegato e con comune denominatore la condivisione di contenuti sui social.
Proprio le istituzioni hanno constatato la necessità di dover intervenire, specialmente alla luce dell’impatto che la Rete ha su consumatori, società e utenti provenienti da tanti Paesi. Un processo volto ad una sempre maggiore trasparenza e consapevoli nei confronti del pubblico e anche di chi è coinvolto nelle iniziative di natura economica (stakeholder).
Con questa decisione è stato stilato un documento con le misure che possano garantire il rispetto e l’azione da parte degli influencer. Disposte delle linee-guida che non hanno a che fare con un vero e proprio regolamento, agendo con una maggiore flessibilità, ma che puntano ad un rispetto su ciò che accade sui social.
L’idea è che gli influencer svolgano la medesima attività o comunque simile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi, con tanto di giurisdizione nazionale, così come prevista dal nuovo Testo unico. L’Autorità ha previsto intanto di fare una differenza fra i vari soggetti. Da una parte quelli che propongono contenuti audiovisivi con offerta e organizzazione tali da sovrapporre il catalogo di un servizio on-demand (esempio canali presenti su YouTube). In questo caso bisognerà applicare iscrizione ROC, segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e disciplina in materia opere europee e indipendenti.
Dall’altro, invece, ci sono quelli che operano in maniera strutturata e continuativa e che non devono applicare il regime giuridico, nella sua interezza, così come previsto per quei servizi di media audiovisivi a richiesta. L’Autorità è riuscita così ad avviare la consultazione pubblica, individuando le disposizioni per il mondo degli influencer, senza alcun onere di natura burocratica.
Le piattaforme per condivisione dei video usufruiscono dei loro servizio nel rispetto degli articoli 41 e 42 del Testo unico, nonché sui regolamenti dell’Autorità. Questa tipologia di servizi potrebbe essere adottata soltanto in seguito all’esito della consolazione.
Le piattaforme sono lo specchio di uno strumento che gli influencer rendono disponibili al pubblico mediante i rispettivi contenuti. Proprio la consultazione pubblica avrà una durata di 60 giorni e varrà dalla data di pubblicazione del provvedimento, disponibile direttamente sul sito istituzionale dell’Autorità.
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