Angelika Hutter, la donna che ha investito con la sua macchina uccidendo una famiglia veneziana a Santo Stefano di Cadore, resta ricoverata in ospedale. Si fa largo il mistero su cosa sia accaduto in Germania. Intanto la richiesta di una perizia psichiatrica avanzata dal legale della 32enne
Ha investito mortalmente con la sua Audi nera tre componenti di una famiglia a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese la 32enne Angelika Hutter. Dopo l’incidente che è costata la vita al piccolo Mattia di due anni, al suo papà Marco di 48 e alla nonna Maria Grazie di 65 anni, la donna originaria della Germania è ricoverata presso l’ospedale di Venezia nel reparto psichiatrico, piantonata dalle guardie.
Nel frattempo, come riporta il Gazzettino, la difesa della donna, indagata per omicidio stradale plurimo, è affidata all’avvocato Giuseppe Triolo che sta valutando la richiesta di una perizia psichiatrica. La richiesta avanzata dal legale della 32enne sembra uno step quasi obbligatorio che potrebbe essere richiesto anche dalla stessa procura di Belluno. Ma al momento nessuna richiesta è stata avanzata dalla procura.
Intanto sul caso, lo psicoterapeuta e specialista in Psichiatria e Criminologia clinica nonché consulente tecnico dei tribunali di Treviso e Belluno, Tullio Franceschini, ha affermato, come riporta il Messaggero: “Dai pochi elementi che leggo, sicuramente qualcosa che non funziona c’è e potrebbe essere che questa persona abbia dei problemi psichiatrici. Potrebbe essere un caso di innalzamento del tono dell’umore o una dissociazione dalla realtà. Per prima cosa io cercherei di capire se la donna ha dei precedenti psichiatrici”.
Angelika Hutter, richiesta perizia psichiatrica
Il dottor Franceschini specialista in psichiatria suggerisce sul caso della tedesca indagata per l’omicidio stradale plurimo, di cercare eventuali cartelle cliniche o ricoveri nella città di Aholming, in Germania dove la donna è residente. Lo spunto è già seguito dagli inquirenti ma per un eventuale riscontro si dovrà attendere molto.
Il giudice per le indagini preliminari, la dott.ssa Enrica Marson, si è soffermata a lungo sulle condizioni psichiche della 32enne Angelika. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa la giudice ha parlato di “un probabile disagio personale di una persona che vive in una condizione di precarietà e che palesa tratti di trasgressività e reattività”.
Nella ricostruzione della dinamica dell’incidente avvenuto lo scorso 6 luglio è emerso che la donna al volante dell’Audi avrebbe girato senza una precisa meta in via Udine per 15 minuti, prima di investire la famiglia veneziana che stava passeggiando sul marciapiedi in quel momento. Erano le 15:15 di pomeriggio quando la macchina della donna prende in pieno Mattia Antoniello, 2 anni , il papà Marco e la nonna materna Maria Grazia Zuin. Il sinistro è arrivato alla fine di una serie di momenti di ira confermati da molti testimoni.
Il mistero sui fatti accaduti in Germania
Nel sinistro fatale molte sono le zone ancora in ombra. A confermarlo è il procuratore Paolo Luca che aveva sottolineato: “È importante che la Hutter ci spieghi cosa è successo”. La speranza ora è tutta concentrata sul fratello della 32enne, Martin Hutter, attualmente in viaggio dalla Baviera verso Belluno. L’uomo potrebbe aiutare la sorella a riprendere contatto con la realtà e ad aprirsi.
Nel passato della donna sicuramente c’è il tassello mancante del puzzle che potrebbe spiegare il motivo del tragico incidente. Cosa è successo a ottobre 2022 in Germania? Come riporta il quotidiano tedesco Bild in quei giorni “doveva esserci stata un’operazione di polizia a casa dei suoi genitori”. Secondo le testimonianze raccolte in quel periodo dei vicini di casa dell’indagata, a casa Hutter: “Prima è arrivata una pattuglia, poi una seconda. Il padre è uscito, ma non abbiamo scoperto esattamente cosa è successo”
Una settimana dopo, Angelika Hutter, che, spiegano i vicini, lavorava come designer freelance “ha spinto un materasso nella sua Audi ed è andata via. Si vociferava che fosse partita per l’Europa meridionale, forse l’Italia”.