Una brutta notizia per Marta Fascina che dovrà lasciare Villa San Martino ad Arcore entro 90 giorni. Idillio finito tra gli eredi di Berlusconi e l’ultima compagna del Cavaliere. Cosa c’è sotto
La famiglia Fascina non potrà più soggiornare nella villa di Berlusconi ad Arcore. La triste notizia arriva dopo appena un mese dalla morte del Cavaliere e per l’ultima compagna di Silvio Berlusconi è una doccia fredda.
Secondo quanto riportato da Dagospia, che ne rivela i particolari in esclusiva, alla (quasi moglie) dell’ex Premier non sarà più consentito rimanere nella Villa di famiglia come inizialmente si era detto. Il tempo del trasloco è vicino: solo 3 mesi da ora ed entro ottobre al massimo, Marta dovrà fare i bagagli.
I figli di Berlusconi hanno concesso, come di consuetudine accade in molte famiglie che hanno perso una persona cara, il tempo di elaborare il lutto: 6 mesi è lo standard ma per Marta e i suoi familiari, il lutto terminerà con 2 mesi di anticipo. Ma cosa è successo tra gli eredi di Berlusconi e la compagna del loro papà.
Bagagli pronti per Marta Fascina: entro ottobre lo sfratto da Arcore
L’onorevole Marta Fascina forse non se lo aspettava così improvvisamente eppure è accaduto. Dopo la morte del suo amato Silvio e il dolore per la grande perdita, ora per la ex first lady di Arcore un’altra mazzata: costretta a lasciare Villa San Martino entro 3 mesi.
Ad abbandonare la casa sono chiamati anche ma i suoi familiari che da quando è vedova le stanno vicino. Dove si trasferirà, quindi la deputata di Forza Italia? C’è chi vocifera un trasferimento a Roma, chi a Milano ma ancora nulla è certo.
Di certo c’è, invece, che i figli dell’ex Premier, rivogliono la piena disponibilità di Villa San Martino, dove il padre ha trascorso gli ultimi mesi della sua vita insieme con la compagna, o come la chiamava lui, “moglie” Marta Fascina.
Finito il momento idilliaco con la famiglia Berlusconi
Secondo l’indiscrezione di Dagospia, un alto dirigente di FI avrebbe confermato la scelta dello sfratto di Fascina da Arcore secondo un punto di vista politico. “È cominciata una seconda fase e Fascina non può pensare di essere la prima nella linea di discendenza. I figli, ovviamente, vogliono il loro spazio pur rispettando le volontà del Cavaliere. E, nel partito, Marta non si deve meravigliare se trova davanti un clima non esattamente collaborativo”.
Ma tale ragionamento potrebbe significare due cose, o che gli eredi di Berlusconi non hanno alcuna intenzione di impugnare il testamento del padre, nonostante si potrebbero “rifarsi” sulla formula “se non dovessi tornare dal San Raffaele”, senza che il Cav abbia mai specificato nomi a riguardo. Oppure le modalità con la quale è stata consegnata l’ultima modifica al testamento di Berlusconi con il lascito a Marta Antonia Fascina, purché questa ultima sia sempre rispettosa della famiglia senza avanzare pretenziose e insensate richieste.
Secondo quanto riporta sempre il quotidiano di D’Agostino, si starebbe pensando anche a una riduzione dei cento milioni previsti per la Fascina. Ma tale ipotesi al momento non ha conferma. Come ha spiegato la Repubblica, altro caso è invece la sua collocazione all’interno di Forza Italia: i dirigenti di partito non hanno intenzione alcuna di ammorbidirsi con la Fascina ne con Tullio Ferrante, Alessandro Sorte e Stefano Benigni, tutti e tre accusati di aver ostacolato il Cav proprio nei suoi giorni più difficili. Resta ora il tema dei debiti del partito con Berlusconi.