Una persona entra in un asilo e colpisce a morte diverse persone: si aggrava il bilancio. Cosa è accaduto e quali sarebbero i motivi dell’attacco armato.
Paura e attimi di terrore sintetizzano quanto vissuto a Lianjiang, città della provincia del Guandong (Cina), durante la mattinata di lunedì 10 luglio 2023. Il bilancio provvisorio parla di almeno sei vittime uccise molto probabilmente con un coltello, ma al momento sull’arma mancherebbero delle conferme ufficiali.
A confermare la notizia è un portavoce del governo cittadino. La strage si è consumata intorno alle ore 7.40 (l’1.40 in Italia), così come ribadito da China News Network che ha raccontato quanto avvenuto. Le immagini giunte dal Paese asiatico mostrano corpi di bambini e adulti a terra e senza vita: sul luogo della tragedia polizia e ambulanze per soccorrere i feriti.
L’assalitore è un uomo di 25 anni e si chiama Wu (la polizia ha diffuso al momento soltanto il cognome). Nel frattempo la polizia ha avviato una indagine per stabilire cosa abbia provocato la morte di una educatrice, due genitori e tre piccoli studenti.
Il bilancio delle vittime sembrerebbe provvisorio, così spiega una fonte, ma le autorità hanno intanto diffuso alcuni dettagli sull’assalitore fermato. Secondo fonti locali, l’omicida si sarebbe scagliato prima contro un bambino e successivamente contro due adulti, poi avrebbe colpito altre persone, uccidendole.
L’uomo sospettato di aver compiuto la tragedia ha 25 anni e sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine cinesi, intervenute dopo alcune segnalazioni. Ancora da chiarire quale arma del delitto abbia utilizzato per compiere la strage in Cina.
La tragedia è accaduta in un Paese nel quale la legge vieta ai cittadini il possesso di armi, ma nonostante questo gli accoltellamenti sarebbero aumentati nel corso degli ultimi tempi.
Non mancano infatti episodi simili avvenuti nelle scuole, da qui la scelta di aumentare la sicurezza nelle vicinanze degli istituti. L’arresto è avvenuto a distanza di pochi minuti dalla strage compiuta: le accuse per il 25enne sono gravissime.
Uno degli ultimi episodi più gravi risale ad agosto 2022 con un uomo che fece irruzione nella provincia di Jiangxi e uccise tre persone, ferendone invece altre sei. E ad aprile 2021 un simile episodio avvenne nella regione autonoma del Guangxi Zhuang, precisamente a Beiliu City: in quel caso l’assalitore uccise due bimbi e causò il ferimento di altre sedici persone (fra queste anche minorenni).
Anche ad ottobre 2018 in un asilo nido di Chongqing, zona sud ovest del Paese, 14 bambini feriti dopo l’attacco armato con un coltello. E pensare che diverso tempo fa, l’ex premier Wen Jiabao disse in diretta tv che avrebbe provato a risolvere il problema con una maggiore sicurezza nelle scuole e con leggi ancora più stringenti.
Nonostante questo appello, però, nulla sembrerebbe cambiato, anche in presenza di regole rigide sulla vendita delle armi. Al posto delle armi da fuoco, però, gli assalitori privilegiano in Cina l’utilizzo dei coltelli.
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