L’OMS lancia l’allarme: la miopia è in sensibile aumento. Entro il 2050 la problematica sarà una consuetudine: gli scenari.
La miopia può essere un grave problema, specialmente se non affrontata in tempo: tecnicamente si tratta di una patologia della vista che consiste nella diminuzione dei decimi nella visibilità alla distanza. Tradotto: vedere da lontano meno chiaramente rispetto alla visione ravvicinata dove, invece, funziona tutto alla perfezione.
Questa consapevolezza arriva attraverso controlli che periodicamente vanno rifatti. Una vista sana e senza bisogno di ulteriore aiuto dipende anche dal tipo di pressione oculare che abbiamo: ciascuno di noi fa i conti con valori diversi, anche questi calcolati e analizzati dall’oculista. L’ottico, invece, è la persona deputata nel caso in cui servissero degli occhiali specifici.
Nel caso di miopia acclarata potrebbero servire due paia d’occhiali distinti: uno per vedere da lontano, l’altro – da tenere in casa – per consentire all’occhio di non stressare la vista nella quotidianità: alle prese con la televisione o qualsiasi altro schermo. Questo secondo paio di occhiali, generalmente, viene definito da riposo e si assegna anche quando la miopia ancora non c’è, ma potrebbe subentrare.
Una sorta di correzione preventiva. Restando in tema di schermi, il problema della miopia diffusa esiste da almeno 10 anni. Da quando – anno più, anno meno – siamo entrati ufficialmente nell’era digitale. Ormai la comunicazione telematica è integrata, tant’è che i ragazzi nati dal 2008 in poi vengono definiti “nativi digitali”.
Ovvero coloro che sono nati già con lo smartphone in pieno utilizzo. Oggi – anche i nascituri – prendono confidenza da subito con queste tecnologie: sia smartphone che tablet sono dotati di schermi, che rendono tutto più intrigante ma anche più complicato. L’occhio si stressa e, dopo una certa età, la miopia è una diretta conseguenza con cui convivere.
A quel punto o si fa l’intervento con il laser, oppure si ricorre agli occhiali: in entrambi i casi è una spesa da affrontare, ma quello che l’OMS raccomanda è di fare attenzione. Entro il 2050 metà della popolazione sarà miope, questo impone una cultura della digitalizzazione più consapevole. Per questo l’antiriflesso è all’ordine del giorno anche per quanto riguarda gli schermi di ultima generazione.
La diffusione della “retina” – il tipo di schermo in uso su quasi tutti i pc di ultima generazione – non è casuale. Una maggiore consapevolezza aiuta a tracciare la strada verso il futuro, un sentiero che dev’essere – innanzitutto – ben visibile.
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