Un interrogatorio di 4 ore, convalidato il fermo per Angelika Hutter, la donna che alla guida dell’Audi ha travolto un’intera famiglia uccidendo 3 persone. Il dolore della mamma del piccolo Mattia, sopravvissuta alla tragedia
Ha perso quasi tutta la sua famiglia, Elena, mamma del piccolo Mattia Antoniello di due anni deceduto nell’incidente stradale causato dalla tedesca Angelika Hutter a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese giovedì 6 luglio. Il dolore è troppo perché con il figlio, Elena ha perso anche il marito 48enne Marco Antoniello e la mamma Maria Grazia.
Un drammatico epilogo in cui si sono salvati, per miracolo, solo lei, il figlio maggiore e il nonno di quest’ultimo nonché suo padre, Luca Potente. Mentre la donna alla guida dell’auto che ha falciato l’intera famiglia, dopo il sinistro è stata sentita dagli inquirenti. Da quando rivelato da alcune fonti, la donna non sembrava dispiaciuta per grave accaduto.
Secondo chi indaga sul caso, la certezza è che l’auto della donna andava a velocità sostenuta, ovvero oltre i 70 km/h in quel tratto di strada rettilineo che ha un limite di velocità di 50 km/h quando improvvisamente ha invaso il marciapiede prendendo a pieno le tre vittime e terminare la corsa contro un palo dell’illuminazione. Nei rilievi effettuati dagli investigatori non sarebbero stati riscontrati segni di frenata. Questo potrebbe far aprire varie ipotesi che vanno dalla distrazione della donna causata dall’uso improprio del cellulare (ora al vaglio degli inquirenti per le dovute indagini) oppure l’ipotesi di un gesto volontario.
Questa mattina 10 luglio è iniziata poco dopo le 10.00 l’udienza davanti al gip nel carcere di Belluno, dove la donna 32enne, originaria tedesca, Angelika Hutter è stata portata dall’istituto di pena femminile di Venezia.
Su di lei grava l’accusa di omicidio stradale plurimo. Con lei anche il legale d’ufficio Giuseppe Triolo e il pm Simone Marcon. Dopo un interrogatorio di 4 ore è stato convalidato il fermo. Intanto, la mamma di Elena e moglie di Marco, entrambi deceduti dopo lo schianto dell’Audi nera, ha dichiarato come riporta Leggo: “Quando si perde un figlio, un compagno e una madre il dolore è troppo grande”.
Oggi, nella cittadina teatro del dramma, Santo Stefano di Cadore, è stato proclamato il lutto cittadino in segno di rispetto e cordoglio per la famiglia originaria di Favaro Veneto, morta tragicamente mentre era in villeggiatura.
Gli amici e gli ex compagni di classe di Elena Potente, scioccati dalla triste vicenda di cui si è resa protagonista, suo malgrado, la giovane donna, hanno avviato sui social una raccolta di fondi che possa aiutarla anche economicamente, considerato che il marito, Marco Antoniello è deceduto nell’incidente e la donna deve sostenere ora l’altro figlio da sola.
Su Facebook, l’amico Matteo Scarpellino scrive: “Non lasceremo Elena sola e la sosterremo come possiamo.Non ci sono parole per descrivere il dolore causato da questo dramma. La Elena é mia amica da una vita, siamo stati nella stessa classe all’asilo, alle scuole elementari alla S.M. Goretti, e alle medie alla Spallanzani”.
“Non riesco a esprimere il senso di ingiustizia e insensatezza che questa tragedia lascia in me. Non lasceremo la Elena sola, e la sosterremo come possiamo. Per questo mi sembra giusto promuovere una raccolta di fondi in favore di Elena, come forma di partecipazione. Per chi volesse contribuire…”
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