Due giorni dopo la tragedia che ha sconvolto un’intera famiglia travolta e uccisa da un’auto nel Bellunese, il nonno sopravvissuto all’incidente stradale racconta quegli attimi orrendi: “Ho visto mio nipote schiacciato e mia moglie volare”
Il dramma accaduto nel pomeriggio di giovedì scorso ha agghiacciato l’Italia intera per la crudeltà con cui si è abbattuto su una famiglia veneta, distrutta da un’incidente stradale. I componenti del nucleo familiare, cinque persone in tutto, sono state le vittime di un’auto guidata da una donna tedesca che, ancora per cause da accertare, ha preso in pieno quasi tutti i familiari, uccidendone 3.
Dal violento scontro sono morti il 48enne Marco Antoniello, il figlio di appena due anni Mattia e la nonna di quest’ultimo Maria Grazia, di 65. Feriti in modo non grave anche la mamma del piccolo deceduto e il nonno. Mentre l’altro figlio della donna, in sella alla sua bicicletta al momento dell’urto, si è salvato.
Dopo appena due giorni dalla tragedia, il nonno superstite racconta i momenti precedenti lo scontro che ha falciato la sua famiglia. “Vorrei essere morto anch’io. Ho visto il mio nipotino schiacciato dall’automobile e mia moglie volare via”.
Famiglia uccisa da auto: il racconto del nonno superstite
Dopo l’incidente, il 68enne Lucio Potente, nonno del piccolo Mattia Antoniello deceduto dopo il violento scontro con un’Audi nera, è stato ricoverato a causa di un malore e sotto shock. Oggi l’uomo ha raccontato i momenti precedenti l’impatto. Una testimonianza dettagliata che mette i brividi.
“Vorrei essere morto, sarebbe stato meglio così”. Queste le prime parole riportate da Leggo del 68enne ex portiere e allenatore, molto conosciuto a Mestre e Jesolo. Nell’esporre i fatti piange. La sua famiglia è stata distrutta dal quell’automobile giovedì pomeriggio. “Camminavamo sul marciapiede in fila indiana e ho sentito solo un rumore, come di un missile. Poi un silenzio agghiacciante e il sangue sparso ovunque. Mia figlia Elena è disperata, non vuole più vivere, in un attimo le hanno tolto gli affetti più cari”.
“Io sono un miracolato solo perché ero un pò più indietro per chiudere la fila e sorvegliare i miei due nipotini, uno nel passeggino e l’altro su una biciclettina. Ci ha presi mentre camminavamo sul marciapiede, è un’assassina”. La vacanza della famiglia si è così trasformata in un dramma indelebile.
Nessun segno di pentimento per la donna al volante dell’Audi
L’incidente è avvenuto intorno le 15.45 sulla strada regionale 355 a Santo Stefano di Cadore nel Bellunese. A morire sono i familiari di Lucio Potente: il nipotino di appena 2 anni, la moglie Maria Grazia Zuin di 65 e il genero Marco, padre del piccolo Mattia. Ancora non riesce a capacitarsi di quanto accaduto in così breve tempo. La moglie Maria Grazia, affianco di Lucio da una vita, è stata scaraventata a metri di distanza da lui. Un volo assurdo, l’impatto al suolo e la morte.
Insieme all’amata consorte il pensionato Lucio ha perso anche Mattia, il nipotino più piccolo e il padre di questo, Marco. Dopo l’incidente, la donna al volante dell’auto, la 31enne Angelika Hutter, originaria di Deggendorf nella Baviera orientale (Germania), durante l’interrogatorio non ha mostrato segni di pentimento.
Ora è rinchiusa in stato di arresto in una cella del carcere femminile di Venezia-Giudecca. Si attende lunedì prossimo l’udienza di convalida dell’arresto. Nel frattempo nella cittadina ai piedi delle Dolomiti, Santo Stefano di Cadore, è stato proclamato per lunedì il lutto cittadino e l’annullamento di tutte le feste e sagra locali in programma.