Ha confessato le truffe che faceva ripetutamente ai turisti un tassista di Napoli pentito per il lavoro “sporco”. Svelati tutti gli escamotage utilizzati che gli permettevano un guadagno extra
Il gestore napoletano di un taxi non ha più retto e ha confessato tutte le truffe che impartiva ai malcapitati turisti. Il tassista pentito parla in anonimato a Il Mattino spiegando i metodi usati per truffare i clienti. Prezzi esorbitanti, fino a 1.200 euro a viaggio nei mini-van nonché le corse per accaparrarsi i clienti e fargli fare il giro più lungo.
L’uomo racconta, come riporta anche Open: “Gli escamotage per guadagnare di più sono, far finta di accendere il tassametro ma lasciarlo spento, ovviamente se c’è traffico. Oppure adescare i turisti che hanno una tratta più lunga da fare”. Ma i metodi usati per derubare i clienti sono diversi.
La confessione choc del tassista pentito: “Così truffavo i turisti a Napoli”
Il tassista truffaldino si è pentito della disonestà che per molto tempo si è macchiato sul suo lavoro truffando i clienti ma, nello spiegare i vari metodi utilizzati, l’uomo in qualche modo giustifica quelle truffe dicendo, come riporta nell’intervista rilasciata a Il Mattino: “Le tariffe sono ferme dal 2017 e non si adeguano al caro vita. Speriamo che in autunno aumentino anche le predeterminate, come abbiamo chiesto. Questo ha calmato un po’ gli animi negli ultimi giorni, ma speriamo che le promesse siano mantenute”.
L’uomo, che vuole rimanere anonimo, svela le sue carte spiegando gli escamotage usati per racimolare qualche euro in più durante il servizio di taxi: “Accompagnare un turista a Pompei ci fa incassare 90 euro, comprese le 2 ore di attesa per la visita degli scavi. Mentre, il viaggio verso Sorrento fa guadagnare al tassista 140 euro.
“Per questa ragione c’è chi preferisce prendere questo tipo di corse “turistiche”, piuttosto che accompagnare il cliente a Mezzocannone o alla stazione: queste ultime sono corse che, con la tariffa predeterminata, valgono appena 13 euro. Lo so, è un comportamento scorretto, che porta alcuni di noi a essere sospesi”.
La sospensione dal servizio e le altre irregolarità
Come gli altri 200 tassisti multati lo scorso anno, anche lui è stato sospeso dal servizio dopo che a un cliente l’uomo ha rifiutato la corsa. Il tassista pentito spiega, come riporta il quotidiano napoletano: “Funziona che quando un cliente cui è stata rifiutata la corsa segnala al Comune il torto subito, fornendo il numero del taxi che non ha effettuato il servizio, parte una procedura che prevede anche una dichiarazione del tassista”.
“Questa viene successivamente analizzata da una commissione disciplinare che stabilisce se multare o meno il tassista e, quindi, il taxi. Nel 2022, su 400 denunce, ci sono stati circa 200 sospensioni e quest’anno molto probabilmente saranno anche di più. I furbetti sono aumentati a causa di viabilità concestionata. Per esempio molti di noi non vanno al molo perché il traffico è troppo”.
Ma le irregolarità, continua il tassista, sono diverse: “Soprattutto con i clienti-turisti a cui vengono proposte tariffe sproporzionate. Di solito vengono presi con i taxi mini-van direttamente al porto. Si caricano fino a 8 persone per 150 euro a coppia. Poi, diversi tassisti non vogliono cani all’interno dell’auto bianca, anche se questo non è obbligatorio. Poi, infine, c’è qualcuno che “dimentica” inavvertitamente di accendere il tassametro. Viene invece lasciato aperto solo nel caso in cui in città c’è tanto traffico. Infine, le tariffe predeterminate vengono attivate su richiesta del cliente”.