Silvio Berlusconi, è finita davvero: l’ex Premier è ormai passato a miglior vita, ma resta un ultimo atto. L’apertura del testamento.
Silvio Berlusconi consegna alla storia un’epoca che finisce con l’ultimo passaggio istituzionale della sua vita: l’apertura del testamento. L’ex Premier è morto recentemente, ma il suo ricordo è ancora vivo. Così come gli insegnamenti per quelli che sono i suoi estimatori e ancor più i suoi seguaci, i quali aspettano di capire che futuro sarà. Un segnale arriva proprio da lui, che detta la linea anche al trapasso. Le ultime volontà, infatti, sembrano essere chiare.
Lo saranno ancor di più ai figli all’apertura del testamento: qualcosa a cui Berlusconi stava pensando da un po’, nel quale c’è riassunto – tra le altre cose – il destino di Mediaset. Capire a chi va (e soprattutto in che modo) quel 62% delle azioni. L’operato di un padre che non ha nessuna intenzione di lasciar disperdere il proprio impero.
Silvio Berlusconi, si apre il testamento: gli scenari
Anche se non sarà più lui a capo. Il nome Berlusconi, però, non si spegne. Grazie ai figli. Colossi, riferimenti e sostegno per molti dipendenti che ora vedono in loro – pur operando in campi diversi – l’unica speranza di ripartenza. La famiglia capirà qualcosa in più nel pomeriggio, dopo essere stata dal notaio che ha esposto quelle che sono le ultime volontà del Cav.
Un atto dovuto che conserva interesse e curiosità non solo dal punto di vista economico, ma anche sul piano strategico: il carteggio verrà reso pubblico giovedì 6 luglio e in Borsa c’è grande attesa per capire anche come potrebbe cambiare il mercato in base ai lasciti del Cavaliere. Tanti temi all’orizzonte, non ultimo quello legato a un’altra parte importante dell’uomo.
Le ultime volontà del Cav
Forza Italia, una sua creatura politica che aspetta di capire come andare avanti: ci sono buone possibilità che l’ex Premier abbia lasciato disposizioni anche su come amministrare il progetto forzista. Questo determinerebbe un cambiamento di scenari anche sul piano di Governo.
Non resta che aspettare per capire, tra i figli – assicura Piersilvio – c’è assoluta compattezza. Nessuno intende farsi la guerra, seppur si tratti di una famiglia allargata che spesso ha sofferto l’agenda fitta di un padre onnipresente, per impegni istituzionali e non solo. La fine di questa storia sarà decretata in uno studio notarile: niente elicotteri, come agli inizi, ma solo viaggi della memoria.
Il notaio Arrigo Roveda lasciando il suo studio non ha risposto alle domande dei giornalisti. Allontanandosi si è limitato a dire “Da me non saprete mai nulla, ne’ oggi, ne’ domani, ne’ mai”.