Secondo i primi risultati dell’autopsia Michelle Causo sarebbe stata uccisa con 20 coltellate alcune addirittura inferte sul viso. Per il gip l’indagato potrebbe scappare all’estero. Intanto, la zia della vittima non crede al debito di 20 euro. L’amica: “O.D.S. aveva un debito di 1.500 euro”
Un’amica di Michelle Causo avrebbe riferito che il debito di O.D.S. nei suo confronti era più alto dei 20 o 30 euro dichiarati dal killer 17enne. Almeno a 1.500 euro secondo Lavinia e per la zia di Michelle, Viviana Bertonelli conferma a suo modo le parole dell’amica della nipote, dichiarando, come riporta Repubblica: “Non posso credere alla storia dei venti euro. Mia nipote prestava soldi agli amici. Non era attaccata al denaro”.
Intanto, il 17enne O.D.S. rischia 20 anni di carcere per il delitto della 16enne Michelle Maria Causo e la pena potrebbe aumentare dopo che il tribunale per i minori della Capitale ha contestato le due aggravanti: ovvero l’occultamento e il vilipendio del cadavere della giovane.
Tali aggravanti sono legate al tentativo di sbarazzarsi del cadavere, infilandolo in un sacco della spazzatura e lasciandolo in un cassonetto dell’immondizia in via Stefano Borgia, poco distante dall’appartamento in via Dusmet a Primavalle dove la ragazza è stata uccisa. Ma sul movente aumentano ancora i dubbi. Ci sarebbe anche la recidiva da parte del 17enne e la possibilità di fuga all’estero secondo il Gip.
Michelle Causo, uccisa con 20 coltellate. Il volto sfigurato
O.D.S. avrebbe colpito Michelle Causo con quasi venti coltellate inferte sul torace, alle spalle, sul collo, sulla schiena e parte di queste perfino al volto, rendendo la 16enne sfigurata. Questi sono i primi risultati relativi all’esame autoptico sul cadavere della ragazzina effettuato presso l’istituto di medicina legale della Sapienza dal dottor Gerardo Di Masi che raccontano una storia ancora più agghiacciante e una violenza inaudita.
Il primo fendente potrebbe essere stato dato alla schiena e per questo la 16enne non avrebbe avuto il tempo di difendersi. Altro altro dato indicativo è la violenza dei colpi inferti sul corpo di Michelle. Sulle mani dell’omicida sono state trovate delle escoriazioni compatibili con l’impugnatura del coltello usato per l’omicidio.
Per questa ragione, oltre all’omicidio aggravato dall’avere agito su una minorenne e oltre all’aggravante di occultamento di cadavere, la pm Anna Di Stasio ha contestato al giovane anche il vilipendio di cadavere. La motivazione è che il cadavere di Michelle è stato gettato come fosse un rifiuto.
Gip: “Pericolo di recidiva e di fuga all’estero”
Per il gip che ha convalidato il fermo del ragazzo, dichiara che l’unica misura auspicabile per il 17enne è il carcere poiché, come scrive un magistrato nell’ordinanza: “il pericolo di recidiva è alto, così come quello di fuga perché il padre dell’indagato abita all’estero e lui potrebbe raggiungerlo”. Se lasciato in libertà c’è anche la possibilità che il giovane killer possa uccidere nuovamente. Questo perché, secondo il gip, l’aspirante trapper ha già collezionato comportamenti violenti in passato, come una denuncia per tentata rapina e minacciato alcuni coetanei con un coltellino chiedendo soldi.
Per il pm un fatto considerato indicativo è anche l’atteggiamento che il 17enne ha tenuto per tutto l’interrogatorio di garanzia avvenuto lo scorso lunedì: un comportamento algido e distaccato mentre raccontava l’orrore commesso. Non è intervenuto per salvarla, ha aspettato che la povera 16enne morisse sul pavimento in preda alle convulsioni e solo dopo ha pensato a come sbarazzarsi del corpo.
Da chiarire il movente ancora troppo dubbioso. L’assassino avrebbe detto che Michelle gli aveva portato “qualche canna” ma lui non aveva i soldi per pagarla e lei si è arrabbiata così quest’ultima avrebbe iniziato a insultarlo e minacciarlo. Solo dopo il 17enne l’avrebbe colpita con il coltello. Ma Lavinia, un’amica della ragazzina, ha parlato di un debito più alto: almeno 1.500 euro. Ma anche se fosse così, la motivazione per chi indaga, non giustificherebbe la ferocia dell’omicidio. Intanto si aspettano i risultati delle analisi sui due cellulari dei minori che chiariranno di sicuro come siano andati i fatti prima della tragedia.