Vacanze 2023, tutto più caro a partire dai voli: le tratte sono aumentate del 50% anche se il carburante è in ribasso. Il motivo.
L’estate 2023 comincia sotto il segno più. Tutto è in aumento, a partire dalle tratte per località italiane e internazionali: si registrano rialzi del 50% rispetto allo scorso anno, numeri che fanno riflettere. In questo modo la differenza tra alta e bassa stagione è quasi nulla. A incidere è il clima, con il cambiamento delle temperature e meno certezze rispetto agli anni scorsi, il rischio (concreto) è di trovare anche a settembre prezzi come Ferragosto.
Naturalmente in maniera uguale non sarà possibile, ma la differenza acclarata è comunque minima. A fronte di questo gli italiani ci pensano due volte prima di intraprendere un viaggio, dato che anche le offerte last-minute non sono a prezzi modici. Aumenta tutto e i voli dell’ultimo minuto non fanno eccezione: la concorrenza è serrata anche perchè le esigenze sono quelle di un tempo, ma più severe.
Le dinamiche social hanno preso il sopravvento e, quindi, anche la richiesta di località mozzafiato – con panorami Istagrammabili – ha preso il sopravvento. Solo che tra il dire e il fare, c’è di mezzo il portafoglio e molta gente preferisce – anzi: è costretta – a fare di necessità virtù. In tutto questo bisogna fare i conti anche con i numeri: i prezzi aumentano, ma il carburante aereo è in ribasso. Tocca il 45%.
Allora a cosa è dovuta questa inflazione? La risposta è nei costi accessori che arrivano a toccare crescite del 39%. Percentuali che rendono un biglietto aereo davvero proibitivo, numeri sommati all’inflazione portano sicuramente a ripensare le dinamiche di viaggio. Questo abbinato all’aumento del salario dei piloti fa sì che determinati prezzi abbiano preso derive inaspettate.
Capire se la stagione estiva sarà stato un boomerang oppure no farà parte sicuramente della prossima agenda autunnale, in cui si tireranno le somme della bella stagione che solitamente riflette sempre la parabola storica di un Paese. In autunno e inverno c’è l’incognita del lavoro, mentre in estate quando – teoricamente – le persone sono più libere si vede effettivamente l’esigenza di una comunità e, quindi, anche il sentore di una crisi.
Ovviare a questa situazione è la parola d’ordine: il Ministro del Made in Italy Urso ha convocato urgentemente i 4 referenti delle compagnie aeree principali sul territorio. L’obiettivo è capire come e se è possibile stabilire un calmiere dei prezzi per evitare una stagione di limbo. Meeting previsto per il prossimo 4 luglio, giornata in cui si capirà come gestire l’allerta sul caro voli.
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