La tensione in Francia è altissima e dopo il grave episodio di Nanterre i problemi sono sempre più gravi.
Sono quasi mille le persone fermate durante l’ennesima notte di violenza in Francia. La scomparsa del giovane Nahel, ragazzo ucciso di recente a Nanterre nel tentativo di fuggire dalla polizia, ha scatenato violenze di ogni genere.
A comunicare la notizia è stato il ministero degli Interni che ha parlato di una situazione difficile da affrontare. Nel frattempo anche la politica nazionale italiana si è messa in moto: il monito ai concittadini.
Nel frattempo proprio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto durante Caffè Europa, programma in onda su Rai Radio 1. “Agli italiani che vanno in Francia chiedo prudenza. Quanto accaduto ha provocato violenze in tutta la Francia, evidentemente c’è un malessere soprattutto nelle grandi periferie francesi e questo poi è esploso quando c’è stato questo episodio molto triste che non doveva accadere“, ha ribadito il ministro.
Il bollettino degli ultimi incidenti, avvenuti dopo la morte di Nahel dello scorso martedì 27 giugno, parlano di quasi mille fermi durante l’ultima notte trascorsa. E pensare che questi dati sono nettamente più bassi rispetto ai primi giorni, senza dimenticare gli incendi: si è partiti da 3.880, diminuendo successivamente a 2.560.
Nel frattempo sono in programma nel pomeriggio di sabato 1 luglio 2023 i funerali del ragazzo, così come annunciato dal sindaco di Nanterre. La cerimonia dovrebbe tenersi in una clima di grande “discrezione”.
La Farnesina continua a chiedere prudenza per i connazionali in viaggio verso la Francia. “Seguite quello che dice la stampa, i consigli delle forze dell’ordine e non avvicinatevi a luoghi dove ci sono scontri perché può essere molto pericoloso“, si legge nelle raccomandazioni fornite agli italiani in viaggio nel Paese transalpino.
La morte di Nahel, ragazzo 17enne ucciso da un poliziotto durante un controllo che il giovane avrebbe voluto evitare, ha scatenato una marea di polemiche in tutta la Francia. Proprio il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, è stato a Mantes-la-Jolie e ha confermato il fermo di oltre 470 persone durante l’ennesima serata di violenza e scontri.
Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha ribadito durante la notte che a vincere sarà “la Repubblica e non i rivoltosi“. Lo stesso ha parlato degli ultimi episodi di violenza avvenuti in tutto il Paese, alla luce della morte del giovane 17enne Nahel, avvenuta a Nanterre.
“Parliamo di violenza di intensità inferiore rispetto ai giorni precedenti. Ringrazio le forze dell’ordine per il lavoro che sta facendo“, si legge in una dichiarazione del ministro riportata da Bfmtv.
Fra le persone arrestate, inoltre, tre avrebbero tentato di accedere in un negozio di elettrodomestici, sette in un salone di arredamento a Bondy. Altre nove, invece, trasportavano molotov e taniche di benzina a Nanterre, ma sono state bloccate dalla gendarmeria.
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