Resti umani del Titan trovati in fondo all’oceano Atlantico: l’annuncio della Guardia Costiera apre nuovi scenari in seguito all’implosione del sottomarino.
Il sottomarino Titan è imploso mentre si stava dirigendo verso il relitto del Titanic. Nulla da fare per le cinque persone a bordo che sono morte. Ora c’è invece spazio per il recupero dei rottami, senza dimenticare i resti umani rinvenuti nel fondo oceanico.
Tutto il materiale trovato è stato recuperato e portato a terra per le indagini del caso. Si tratta di elementi che potrebbero fornire dettagli fondamentali per accertare quanto accaduto.
Ci sono voluti giorni per recuperare rottami e riportarli a terra per tutte le verifiche del caso. Lo scorso 18 giugno il Titan si era immerso per osservare da vicino i relitti del Titanic, transatlantico affondato nel 1912 dopo uno scontro con un iceberg che provocò gravissimi danni e la morte di oltre 1.500 persone.
Il Titan sarebbe dovuto riemergere sette ore dopo, ma dopo appena due dall’immersione avrebbe fatto perdere alcun contatto. Inevitabili in questo caso le ricerche, durate quattro giorni, poi l’annuncio circa l’impossibilità di trovare vive le cinque persone a bordo.
Il capitano Jason Neubauer ha confermato l’implosione del Titan che ha ucciso praticamente nell’immediato i cinque passeggeri a bordo. E proprio i detriti sono stati trovati a circa 500 metri di distanza dal relitto, il tutto ad una profondità di oltre 3.800 metri. Lo scorso mercoledì 28 giugno i relitti sono stati trovati e portati a Sant John of Newfoundland, in Canada.
E proprio i media del posto avrebbero mostrato dei pezzi di quello che sembrerebbe essere parte dello scafo imploso nelle acque dell’oceano Atlantico. Un dirigente della Pelagic Research Services ha infatti messo a disposizione un robot subacqueo telecomandato (ROV) per la scansione del fondo del mare, ribadendo di aver completato tutte le operazioni.
“È stata un’operazione estremamente rischiosa, sia per il ROV che per la squadra, che ha lavorato 24 ore su 24, praticamente senza dormire per tutta la durata dell’operazione“, ha ha spiegato.
Al momento sono in corso inchieste negli Stati Uniti e Canada, entrambe con l’intento di scoprire le cause dell’implosione: l’accusa è di negligenza in merito alla sicurezza del sottomarino Titan. Nel 2018 un ex dirigente dell’azienda espresse forti dubbi sulla sicurezza del dispositivo subacqueo, in primis l’oblò che non sarebbe stato progettato per una resistenza a profondità così importanti (relitto Titanic si trova a 3.800 metri).
“Rimane ancora molto lavoro per comprendere i fattori che hanno portato alla catastrofica perdita del Titano. Per contribuire a garantire che una tale tragedia non accada mai più“, ha già spiegato il capitano Neubauer.
Nel frattempo il Canada’s Transportation Safety Board (TSB) ha spiegato che gli investigatori avrebbero completato le indagini della nave di supporto in superficie: si tratta della Polar Prince battente bandiera canadese.
Sequestrato un registratore con dati da viaggio che ha raccolto elementi della nave, confermando di aver effettuato ispezioni, raccolta di documenti e relativa catalogazione: si tratta di tutti i materiali successivamente consegnati alle autorità.
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