Mario Di Ferro, arrestato lo chef-pusher: cocaina per i clienti vip. Incontri con l’ex ministro Miccichè che replica alle accuse

La cocaina è di casa nel locale chic di Palermo Villa Zito dove a farla da padrone, non solo in cucina, è il gestore e chef Mario Di Ferro, arrestato per spaccio di droga. Gli incontri nel ristorante con l’ex ministro Gianfranco Miccichè e gli altri vip 

L’arresto dello chef-pusher Mario Di Ferro, sorpreso lo scorso 4 aprile a cedere tre grammi di cocaina a Giancarlo Migliorisi, ha acceso le luci su quello che in molti sapevano ma che non hanno mai osato denunciare: nel ristorante gestito da anni da Di Ferro, Villa Zito, c’era un via vai di cocaina.

Mario Di Ferro
Mario Di Ferro, lo chef-pusher e lo spaccio di cocaina ai vip (ansa) free.it

I clienti “affezionati” al locale è gente della Palermo bene, facoltosi burocrati, vip e politici. E’ al centro dello scandalo anche l’ex ministro Gianfranco Miccichè che, però, ha dichiarato al Corriere della Sera, in merito alla vicenda di cui si è reso protagonista (in parte): “Ho sempre ammesso di aver fatto uso di cocaina in passato. Ma non l’ho mai fatto da presidente dell’Ars. A 70 anni, se sniffassi, sarei già nella tomba”.

“Quando sono stato intercettato, ero senatore. Non sono accusato di nulla e non sono indagato. Dicono che andavo a Villa Zito per comprare droga ma non c’entro niente con questa vicenda. È stato uno sputtanamento che sta facendo soffrire mia moglie e le mie figlie”. L’ex presidente dell’Ars sottolinea che non si sottoporrà al test antidroga.

Mario Di Ferro, lo chef-pusher dei vip della “Palermo bene”

E’ stato intercettato Mario Di Ferro e non sapendolo ha parlato a ruota libera di quello che negli ultimi mesi gli è capitato. Come riporta il Corriere, lo chef-pusher ha detto al telefono: “Ci sarà il processo e non farò neanche un giorno di galera”. Dopo l’arresto in fragranza per spaccio di cocaina, il Gip aveva deciso di revocargli i domiciliari ad aprire scorso. Questo ha reso Di Ferro molto più tranquillo, tanto da rivelare altri particolari inerenti la vicenda, convinto di non essere ascoltato dagli inquirenti.

Mario Di Ferro
Mario Di Ferro, lo chef-pusher della Palermo bene. Tra i clienti di Villa Zito anche l’ex senatore Miccichè di FI (ansa) free.it

Mesi prima la procura di Palermo aveva già intercettato una conversazione tra Mario e un mafioso. Quest’ultimo riforniva lo chef della droga necessaria allo spaccio nel ristorante. Nell’inchiesta si parla di clienti selezionati come l’ex senatore di Forza Italia Gianfranco Miccichè che allo chef si sarebbe rivolto una trentina di volte in due mesi per acquistare la cocaina. Agli atti della procura sono decine le telefonate tra i due. Non si parlava mai esplicitamente della droga ma ci si rivolgeva ad essa come a del cibo. Così per far recapitare la cocaina a casa, l’ex senatore chiedeva a Di Ferro: “Che mi puoi portare da mangiare?”. E lo chef: “Ci penso io”.

I rapporti tra lo chef e i “fornitori”

Nel registro degli indagati spuntano i nomi anche di altre tre persone. Sarebbero dipendenti di Mario Di Ferro. A confermare i sospetti della Procura sarebbero state anche delle conversazioni in codice tra i due protagonisti della vicenda. L’obiettivo era sempre lo spaccio di droga e l’urgenza con cui la droga doveva arrivare nel ristorante.

Nell’inchiesta anche i “rappresentanti”, ovvero i fornitori di droga incaricati di portare la cocaina nel locale quando serviva. Tra gli arrestati Gioacchino Salamone e il fratello Salvatore, già condannati dai pm per il riciclaggio dei soldi incassati dalla mafia dal narcotraffico.

Come riporta il Corriere, questi scambi di droga avvengono più volte tra novembre e dicembre del 2022 tra Di Ferro, il fornitore e l’ex senatore Miccichè.“All’una meno un quarto puntuale, da me al bar, va bene?” dice lo chef al fornitore. Alle 13.55 Miccichè viene ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre arriva al ristorante Villa Zito. L’uomo scende dall’auto, dice all’autista di attendere, entra e dopo poco se ne va. Una scena che si ripete più volte in quel periodo.

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