Si conclude nel migliore dei modi il sequestro di Panfilo Colonico: cosa ha detto l’italiano rilasciato in Ecuador e quali sono le sue condizioni di salute.
Panfilo Colonico è lo chef di 49 anni rilasciato in Ecuador dopo una settimana dal suo sequestro. La conferma è giunta direttamente dallo stesso cittadino italiano che ha parlato con le forze dell’ordine e in seguito con alcuni amici di Sulmona.
L’uomo ha parlato e spiegato le sensazioni vissute in questa delicata settimana. Momenti non di certo semplici, ora però la speranza di aver messo tutto alle spalle.
Cosa è accaduto
Colonico si è presentato davanti alla sua attività a bordo di un taxi: barba lunga, viso provato, canotta nera e un bermuda. L’uomo era sorridente e in buone condizioni di salute, ma inevitabilmente sconvolto dalla vicenda. A confermare la notizia sono stati anche alcuni testimoni presenti al momento del suo arrivo.
“Sto bene e mi sta ascoltando la Polizia. Non è stato un film“, ha ribadito una volta arrivato a destinazione, nonché quando ha parlato con polizia e gli amici di Sulmona, la sua città. Le forze dell’ordine stanno intanto ricostruendo i particolari sulla vicenda: al momento non è stato possibile stabilire se sia stato pagato un riscatto.
Lo chef era stato sequestrato in Ecuador, durante gli scorsi giorni, da un commando armato nel locale Il Sabore Mio che si trova a Guayaquil, in Ecuador. Proprio un commando di rapinatori, vestiti da poliziotti, lo ha portato via lo scorso venerdì 23 giugno insieme a pc e telefono di proprietà del commercialista. Non sarebbe stata formulata alcuna richiesta di riscatto, ma al momento non ci sarebbero ulteriori conferme sul caso.
Il rapimento dell’imprenditore è stato ripreso da una telecamera di sicurezza, ma nel frattempo due dei cinque presunti autori del sequestro sono stati arrestati lo scorso martedì 28 giugno. E per la vicenda, seppur con l’accusa di furto nel ristorante, è stato fermato uno dei bodyguard reclutato da qualche giorno direttamente dall’imprenditore. Avrebbe rubato televisori e 350 dollari in contanti.
Dalla paura alla gioia
Intanto si erano vissuti momenti difficili visto il ritrovamento di un cadavere fatto a pezzi: era di un uomo di mezza età, ma gli accertamenti iniziali avevano escluso una possibile correlazione con il cittadino italiano sequestrato in Ecuador.
Secondo le informazioni raccolte, intanto, l’uomo era stato coinvolto in una sparatoria lo scorso mese di gennaio, avvenuta non molto distante dal suo locale. All’epoca dei fatti aveva parlato di un tentativo di furto della sua auto sventato. A riportare la notizia è stato El Universo, ma fonti citate dal quotidiano parlano di possibili intimidazioni per il mancato pagamento dell’automobile.
E pensare che nei giorni successivi al rapimento si era parlato di vari video in possesso della polizia, uno di questi avrebbe mostrato alcuni dei presunti sequestratori giunti a pranzo nel ristorante Il Sabore Mio, probabilmente per monitorare la situazione. E poi ci sarebbe un altro video in cui lo chef dialoga con i suoi rapinatori.
“I rapitori sembrano non essere intenzionati a fargli del male. Siamo tutti scossi e aspettiamo impazienti che tutto si risolva nel migliore dei modi“, aveva commentato uno dei cuochi del locale, spiegando che il video sarebbe stato consegnato dagli stessi banditi alla polizia.
Anche la famiglia si è espressa la famiglia, seppur in maniera molto ridotta. “Non abbiamo più alcun rapporto da oltre vent’anni e ci dissociamo da questa storia, che non vogliamo commentare“, hanno spiegato la moglie Marianna e le figlie Giulia e Ilaria.