L’estate 2023 è arrivata e come ogni anno gli italiani si apprestano a vivere vacanze indimenticabili tra acque limpide e spiagge pulite. Ma siamo sicuri che sia così ovunque? La classifica di Legambiente dei mari più inquinati d’Italia.
Italiani pronti a godersi le vacanze estive in spiaggia. E’ tutto pronto per la partenza ma prima di tuffarsi in acqua è meglio sapere quale mare evitare perché troppo inquinato. Il report di Legambiente pubblicato lo scorso 26 giugno, evidenzia proprio i mari italiani più inquinati in riferimento ad alcuni reati. Dopo aver monitorato per per oltre un mese le acque del nostro Bel Paese, Legambiente ha fotografato lo stato di salute dei mari italiani attraverso il progetto Goletta Verde e i risultati non sono affatto positivi.
Il rapporto “Mare Monstrum“, fornisce un’anteprima delle condizioni dell’ecosistema marino italiano e il quadro è ancora una volta desolante. Scarichi in mare, scarsa (o assente) depurazione delle acque marine, cattiva gestione dei rifiuti. Questi sono solo alcuni dei punti presi in considerazione da Legambiente sui danni provocati dall’umano al nostro mare.
Basti pensare che lo scorso anno lungo le coste italiane sono state 13.229 le infrazioni contestate tra inquinamento, abusivismo edilizio e assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità. A raccontare “l’altra faccia” dell’estate è il dossier dell’associazione Legambiente con un anteprima intitolata: “Il mare inquinato”.
La classifica dei mari più inquinati d’Italia. Il report di Legambiente per l’estate 2023
Nel rapporto di Legambiente “Mare Monstrum” l’associazione pubblica una classifica in anteprima intitolata: Il mare inquinato dove vengono evidenziati i mari italiani più inquinati connessi ai reati commessi. Rispetto al 2021, lo scorso 2022 sono cresciuti gli illeciti amministrativi, pari a 8.499 e le sanzioni amministrative, 8.935 quelle comminate.
Calano, invece, il numero di reati rispetto al 2021: -32,9% e il numero delle persone denunciate o arrestate -43,6% e quello dei sequestri -51,7%, per un valore economico di oltre 385 milioni di euro. Questi dati analizzano gli illeciti in cui si trovano le coste italiane e di conseguenza l’inquinamento dei mari.
Prima in classifica, secondo Legambiente, si trova la Campania che nel 2022 ha registrato 1.245 reati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Al secondo posto per numero di reati si trova la Puglia che lo scorso anno ha contato 559 reati, pari all’11,8% del totale nazionale. Al terzo posto segue il Lazio con 539 reati ma la Regione si posiziona al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate e sequestri.
I mari “meno inquinati” d’Italia
Fuori dal podio, si posiziona la Calabria che sale al quarto posto con 344 reati commessi. Al quinto posto scende di due posizioni rispetto al 2021 la Sicilia con 336 reati. Sesto posto per l’Emilia-Romagna con 271 reati.
Secondo il rapporto di Legambiente, è doveroso sottolineare che l’incidenza dei reati connessi al mare inquinato nelle quattro regioni dove la presenza mafiosa è costante, ovvero Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, sale dal 51,8% del 2021 al 52,5% del 2022.
Il paradosso è che proprio queste regioni sono le località turistiche più ambite e gettonate dai turisti in Italia. Secondo la classifica pubblicata da AirBnB sulle mete più amate dagli italiani, al primo posto c’è Portoferraio sull’Isola d’Elba, seguito dal Salento e dalla Sardegna con Carloforte.
