La UEFA cambia tutto, ristabilite le norme sul Fair Play Finanziario per quanto riguarda le plusvalenze: mai più casi Juve e PSG.
Il Fair Play Finanziario cambia parametri, niente sarà più come prima. E prima significa passato recente, il riferimento è alle vicende che hanno coinvolto Juventus e PSG. I club sono finiti nel mirino principalmente per aver “sistemato” in maniera inappropriata le plusvalenze dei giocatori con l’aiuto di conti alterati e fatture corrette in maniera illecita: su questo si è basato gran parte del processo Juventus per cui la Vecchia Signora ha patteggiato 718.000 euro di ammenda per evitare ripercussioni più pesanti in altre sedi.
Quindi, ora si ricomincia da capo, sia a Torino che a Parigi. In Francia le penalizzazioni sono state ampiamente spiegate, però non si può pensare – a livello giudiziario e sportivo – di avere a che fare con precedenti simili. Juventus e PSG, nella fattispecie, hanno fatto scuola: la UEFA non vuole avere a che fare con precedenti del genere.
Fair Play Finanziario, cambia tutto: mai più precedenti Juve e PSG
Quindi non resta che adeguare la norma affinché determinate situazioni non possano più ripresentarsi. Evitare, dunque, che paghino tutti e non paga nessuno. Conservare la credibilità di certi parametri è l’obiettivo della Federazione. Allora le nuove norme vengono in soccorso di tutto questo. Nello specifico: i diritti pluriennali dei calciatori acquistati devono essere valutati al valore contabile dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori ceduti, in caso di scambio alla pari la UEFA esige – in termini di FPF – che venga utilizzata questa condotta in linea generale.
Significa che in uno scambio di 10 milioni di euro cadauno sarà impossibile fare plusvalenza e che la cessione sarà riportata al valore netto residuo a bilancio. In parole povere: vengono tolti gli ammortamenti, così i club hanno meno spazio di manovra in sede contrattuale. Discorso diverso per il passaggio di denaro: in tal caso, le nuove norme prevedono che la plusvalenza in termini FPF – secondo il UEFA – sia calcolata prendendo in considerazione soltanto l’ipotetica differenza pagata cash.
Cosa rischia chi trasgredisce
Questo snellimento in termini procedurali dovrebbe consentire maggior trasparenza nelle operazioni di compravendita: chi non rispetta tali passaggi potrebbe avere ripercussioni non solo sul mercato, come successe al Chelsea qualche anno fa, ma anche sul rilascio delle licenze UEFA mettendo a rischio la partecipazione a campionati e coppe. La Federazione non intende più aspettare: il pugno duro si vedrà già dalle prossime iscrizioni al campionato.
Per questo le sessioni di mercato, specialmente in Italia, saranno ridimensionate. Diversa la situazione all’estero, dove la possibilità di fare contratti sulla base di più di 5 anni permette alle società di spalmare i conti in maniera differente. Più a lungo termine. Anche questa situazione, però, è destinata a cambiare perchè il vuoto normativo che determina certi meccanismi dovrebbe essere presto colmato. Il “secondo tempo” della UEFA comincia da qui.