L’auto esplosa sulla tangenziale di Napoli era un prototipo della Wolkswagen, la Polo Life-Save. Al suo interno c’erano la ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati, morta lunedì sera dopo tre giorni di agonia e il tirocinante Fulvio Filace, deceduto al Cardarelli questa notte
Un dramma quello avvenuto sulla tangenziale di Napoli lo scorso venerdì. Un’automobile è letteralmente esplosa senza apparente motivo. Il mezzo era un prototipo della Wolkswagen: una Polo “Life-Save”.
Nell’abitacolo al momento dell’esplosione c’erano due persone: la ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati che ha riportato il 90% delle ustioni e il suo tirocinante, Fulvio Filace, il quale ha riportato il 70% delle ustioni su tutto il corpo. Entrambi sono morti al Cardarelli di Napoli.
A morire per prima è stata la professoressa Prati, deceduta lo scorso lunedì sera. Nella notte di oggi invece, non ce l’ha fatta neanche Fulvio Filace. È morto a 25 anni dopo 4 giorni di agonia.
Auto esplosa sulla Tangenziale di Napoli, è morto il tirocinante Fulvio
Fulvio Filace, nato a San Giorgio a Cremano, era il primo di tre figli. Il giovane tirocinante di 25 anni morto questa notte presso l’ospedale Cardarelli di Napoli dopo l’esplosione violenta e improvvisa della macchina e le grandi ustioni riportate sul corpo, aveva conseguito la laurea triennale nel 2021 e solo pochi mesi fa aveva iniziato il tirocinio con la professoressa Maria Vittoria Prati, presso l’Istituto Motori del Cnr, morta anch’essa nell’esplosione.
Dopo il decesso del ragazzo, la famiglia di Fulvio racconta i sogni e le aspirazioni del giovane. Il desiderio di Fulvio era quello di lavorare in Ferrari e, come riporta Repubblica, ieri la madre del 25enne, Maria Rosaria, aveva detto: “Ci restano solo le preghiere. Fulvio è sempre stato un ragazzo attento, diligente, scrupoloso. Abbiamo tante domande. Troppe. Dovranno rispondere gli altri, la giustizia, la legge”.
Con mamma Maria Rosaria adesso c’è il marito e padre di Fulvio, Salvatore, distrutto per la perdita troppo grande. L’intera famiglia del giovane, gli amici e i tanti colleghi universitari di Fulvio sono riuniti per l’ultimo saluto al 25enne, ancora scioccati per quello che è accaduto venerdì scorso sulla Tangenziale di Napoli. Il professor Romolo Villani, direttore della Terapia Intensiva dell’ospedale Cardrelli, ha dichiarato: “Una drammatica, purtroppo prevedibile precipitazione degli eventi ha compresso totalmente gli organi”.
La commozione di medici e infermieri e le indagini sul prototipo Wolkswagen
L’equipe medica, ha confermato il prof e direttore del reparto di Terapia Intensiva del Cardarelli Villani, non ha lasciato nulla di intentato. I chirurghi intervenuti in Rianimazione per salvare la vita al 25enne, avevano sottoposto il ragazzo, come riporta la Repubblica: “ai primi interventi per un graduale innesto di cute in modo da liberare il corpo di Fulvio dalla tossicità dei tessuti necrotizzati. Ma questi tentativi di spingere verso il recupero si sono infranti, col peggioramento di quasi tutti i parametri”.
Il professore continua spiegando: “Avevamo attivato anche un supporto psicologico per i familiari. La drammaticità di quelle ferite, il 70% di ustioni sul corpo, alla fine ha impedito all’organismo di reagire”. Nel frattempo, la Procura di Napoli ha iniziato con i primi rilievi sul caso: perizie sulla macchina e gli esami sui protocolli di sicurezza. Sono stati acquisiti gli atti di cooperazione tra Università Federico II e Cnr.
Ora la domanda a cui dare risposta è se vi fossero scadenze imminenti legate agli investimenti pubblici, oltre che privati, sulla vettura esplosa, “Life-Save”. Il prototipo, secondo le prime informazioni, valeva solo una manciata di milioni di euro e venerdì ha preso fuoco improvvisamente carbonizzando la ricercatrice e il suo assistente.