I problemi in Russia non finiscono e l’assalto di Yevgeny Prigozhin, capo della Wagner, non era qualcosa di sconosciuto. Cosa emerge su un generale russo.
La strategia del Gruppo Wagner, guidato da Yevgeny Prigozhin, era quella di provare a mettere pressione ai vertici della politica russa, ma ciò potrebbe aver causato un cortocircuito. Gli effetti saranno visibili a breve, intanto Vladimir Putin prova a recuperare consensi e offre tre possibilità ai suoi “patrioti“: arruolarsi nell’esercito, andare in Bielorussia o tornare dalle loro famiglie.
Il tentativo del “cuoco di Putin“, si sarebbe “arenato” a circa 300 chilometri da Mosca, ma improvvisamente emergono nuovi dettagli sul caso di un generale russo che potrebbe aver avuto un ruolo nella vicenda.
Cosa emerge
Proprio il generale Sergei Surovikin, a capo anche delle forze armate in Ucraina, potrebbe sapere più di qualcosa sulla vicenda Prigozhin e Wagner. L’uomo sarebbe uno di quelli al corrente della situazione, ma potrebbe non essere l’unico ad aver fermato l’entrata della Wagner nell’esercito di Mosca. A riportare la notizia è il New York Times che ha fornito alcuni dettagli sulla vicenda.
Proprio Surovikin si sarebbe appellato alla Wagner, cercando di fermare i militari durante il tentato colpo di Stato dei mercenari. “Siamo dello stesso sangue, siamo guerrieri. Vi chiedo di smetterla, è necessario obbedire alla volontà e all’ordine del presidente eletto della Russia“, ribadisce.
Sta di fatto che Sergei Surovikin ha avuto un ruolo decisivo nel porre rimedio, durante la scorsa estate, alla controffensiva ucraina: fu nominato capo delle forze speciali lo scorso ottobre e fra le truppe risultò alquanto popolare.
L’indiscrezione sul presunto coinvolgimento di Surovikin nella possibile guerra civile, qualora fosse vera, sarebbe un problema di non poco conto per la politica russa e in particolare per Vladimir Putin. Come se non bastasse, inoltre, c’erano due obiettivi di Prigozhin: il ministro Shoigu e il comandante in Ucraina Gerasimov. In entrambi i casi, però, i vertici della politica russa, nel caso specifico Putin, avrebbero mostrato grandi apprezzamenti per entrambi i soggetti.
La stretta correlazione fra il capo della Wagner e gli altri capi militari non sarebbe un caso. Proprio mentre il jet di Prigozhin raggiungeva Minsk (Bielorussia), infatti, i servizi russi segreti avrebbero spiegato di voler archiviare le accuse contro il responsabile dei mercenari.
La reazione di Putin
In ogni caso, però, qualora dovessero arrivare conferme di contatti fra Surovikin e Prigozhin si potrebbe dare spazio ad un peggioramento della situazione. Al momento Putin pensa che la rivolta sia soltanto una decisione di Prigozhin, ma tutto potrebbe improvvisamente cambiare.
L’ipotesi di una presunta alleanza fra Surovikin e Prigozhin, sempre secondo alcuni funzionari statunitensi, potrebbe spiegare come mai il capo della Wagner sia ancora vivo.
A tal riguardo si è espresso anche il politologo Edward Luttwak che ha parlato di “un’azione sindacale, tipo cortei dei postini o dei ferrovieri, non come la marcia di Mussolini su Roma. Alla presa di Rostov sul Don abbiamo visto gente che passeggiava tra i carri armati mangiando gelato. Ma il colpo di Stato si fa di notte e di nascosto, non si annuncia per mesi e mesi…“, ha ribadito.