Procura di Firenze ha deciso di effettuare il test del Dna agli occupanti dell’ex hotel Astor dove Kataleya è scomparsa lo scorso 10 giugno. Nel frattempo, un ex ospite della struttura finisce nel mirino delle indagini
Chiunque abbia rapito la piccola Kataleya Alvarez non è fuggito. E’ rimasto qui. Ma allora dove si nasconde e come identificarlo? Queste le domande a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta nel tentativo di riportare la bambina, sana e salva, dai genitori.
Nel frattempo, la procura di Firenze ha deciso di effettuare il test del Dna agli occupanti dell’ex hotel Astor da dove lo scorso 10 giugno Kata è improvvisamente scomparsa. Gli esami, in questo modo, potrebbero dare nuova linfa all’attività investigativa attraverso eventuali comparazioni di tracce di Dna e gli oggetti appartenuti alla bimba come, per esempio, lo spazzolino da denti già analizzato dalla scientifica.
Mia Kataleya Alvarez Chiclio è sparita ormai da 18 giorni e le ricerche degli investigatori procedono senza sosta. Le piste battute sono diverse: da quella della Romania al giro di racket delle stanze della struttura occupata. Ma ognuna di queste, al momento, è stata vana. Il sequestro di persona premeditato è l’ultima ipotesi quasi certa per i carabinieri che indagano sul caso.
Test del Dna per gli occupanti dell’ex hotel Astor: la pista per arrivare a Kataleya
Il cerchio si restringe sempre più tra le persone che avrebbero potuto rapire la piccola Kataleya quel 10 giugno 2023. Prima che il rapinatore (o i rapinatori) possano fuggire all’estero con la bambina, la procura fiorentina ha deciso di procedere con gli esami del Dna sugli occupanti dell’ex albergo Astor, luogo dove Kata è stata vista l’ultima volta.
Si cerca, così, di individuare e inchiodare l’autore del sequestro soprattutto grazie alle comparazioni dei Dna con altri oggetti appartenenti alla bambina di 5 anni. La motivazione è forse quella di collegare alle altre ipotesi sul tavolo degli investigatori il movente della scomparsa. Altre ipotesi potrebbero farsi largo tra quelle già analizzate dai carabinieri.
La Nazione oggi racconta che la procura di Firenze ha riferito che i test del Dna serviranno a “cristallizzare l’eventuale presenza di soggetti estranei agli occupanti dell’Astor rispetto ai reperti acquisiti durante i sopralluoghi”. Nel frattempo, sempre il quotidiano nazionale lancia un nuovo elemento che potrebbe restringere il campo d’indagine: spunta l’ombra di un ex ospite dell’albergo.
Un ex ospite dell’hotel Astor al centro delle indagini
Secondo La Nazione, ci sarebbero elementi indiziari che orientano le indagini degli inquirenti verso un sospettato. E’ un ex ospite dell’albergo Astor di Firenze. La persona è sotto la lente degli investigatori perché dopo il comunicato della procura fiorentina la persona potrebbe capire di essere braccato e tentare la fuga.
Per tale motivazione l’ex ospite è monitorato con discrezione dalle autorità. Intanto, sempre il quotidiano, fa sapere che i profili genetici di Katherine e Miguel, i genitori della piccola Kataleya, confermano senza ombra di dubbio che la bimba è figlia loro.
Questo è importante poiché esclude eventuali moventi che si potevano generare sulla contesa di una paternità della piccola. In precedenza, anche in procura si era avanzata l’ipotesi di un possibile scambio di persona dopo che il padre di Kata, Miguel, aveva reso testimonianza.