Monopattini elettrici, scoppia il caso: occorre una regolamentazione per evitare incidenti, il nuovo Codice della Strada parla chiaro.
I monopattini elettrici da delizia diventano croce nell’epoca della mobilità sostenibile. Post pandemia scoppia il caso: il mezzo, invece di fare bene e favorire la circolazione senza inquinamento, rischia di diventare un boomerang a causa degli incidenti e delle problematiche che causa per le strade.
Il problema – che esiste nei numeri e nella sostanza – si risolve con la regolamentazione. Fin quando la domanda di monopattini elettrici era bassa nessuno si è posto il problema di instaurare un codice di circolazione: c’era, in parole povere, un vuoto normativo per il quale nessuno (o quasi) ha sentito l’esigenza di intervenire fin quando le cifre e il potere d’acquisto del mezzo non sono diventate significative.
Tradotto: 2101 incidenti con 1980 feriti e 10 vittime. Senza contare che, in rapporto percentuale, il numero di incidenti è passato dal 48 al 53% a partire dal 2021. Il riferimento primario, dunque, diventano le metropoli che si trovano a fronteggiare anche un problema gestionale. I monopattini elettrici intralciano la viabilità poiché, spesso, quelli in affitto, vengono lasciati incustoditi sui marciapiedi: un caso meno preoccupante rispetto agli incidenti quotidiani, ma conserva ugualmente la sua rilevanza.
Per questo è al vaglio un DL che farà cumulo con il nuovo Codice della Strada volto a colmare i vuoti normativi in materia di mobilità sostenibile. In particolare rispetto alle nuove formule di circolazione. Nello specifico si tratta di mettere a norma quello che a norma non è mai stato: obbligo di casco, targa e assicurazione sul monopattino.
Chi circola senza assicurazione rischia un’ammenda tra i 100 e 400 euro. Quelli che, invece, circolano con un mezzo danneggiato potrebbero essere multati con una cifra che oscilla fra i 200 e gli 800 euro. I limiti, dunque, sono chiari. Anche per chi non rispetta le soglie minime di velocità: lì, a seconda dei casi, si può arrivare anche a 1000 euro di multa.
Dipende dalla natura del possibile incidente, naturalmente se vengono soltanto trasgrediti i limiti di velocità la sanzione sarà minore, ma comunque cospicua. L’Italia si adegua al resto d’Europa, pugno duro in Francia, Danimarca, Spagna, Norvegia e Germania. Cambiano i mezzi e si modificano le Leggi: un impatto che arriverà anche sul mercato, la maggior sensibilizzazione ha cambiato anche i costi di un bene che da secondario sta diventando provvidenziale.
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