La maxi operazione contro la ‘Ndrangheta della Dda di Catanzaro ha portato a 123 indagati di cui 43 arrestati. Spunta anche il nome dell’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio
Nel blitz della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro c’è anche l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Il suo nome spunta tra i 123 indagati. Nella maxi operazione anche 43 arresti.
L’ex governatore Oliviero non è solo. Accanto a lui nella rosa degli indagati anche vari esponenti della politica locale come l’ex assessore Adamo e gli ex consiglieri regionali Vincenzo Sculco agli arresti domiciliari e la figlia Flora Sculco. Ma la black list della Dda calabrese non termina di certo qui, così come i molti reati di cui sono accusati gli indagati.
L’operazione dei carabinieri del Ros ha coinvolto al momento anche diversi volti e nomi di rilievo della scena politica e imprenditoriale calabrese. Tra gli indagati, oltre ai già citati Adamo, Sculco e Oliverio, risultano esserci anche l’ex assessore comunale di Crotone, Giancarlo Devona e l’attuale sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo. Inoltre, risultano segnalati anche i nomi di diversi dirigenti aziendali, insieme al boss della cosca ‘ndranghetista di Papanice Mico Megna e i suoi affiliati.
I carabinieri del Ros, supportati dai comandi provinciali dei carabinieri di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova nonché dello Squadrone Eliportato Calabria, hanno eseguito su richiesta della locale Dda l’ordinanza cautelare emessa dal Tribunale di Catanzaro a carico di 43 indagati.
La grande operazione antimafia di Catanzaro ha portato ben 123 persone indagate a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, 22 persone. 9 indagati per il reato di associazione per delinquere, tre indagati per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe aggravata dalle finalità mafiose.
Ma non solo, i reati continuano. Tra questi, come riporta la Repubblica, ci sono: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, omicidio, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata liberà degli incanti. E ancora, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, scambio elettorale politico mafioso, truffa aggravata.
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