Rai, cambia tutto: in prossimità dei palinsesti, potrebbe arrivare anche un’altra novità. Addio al canone in bolletta. I nuovi parametri.
Fermento in Viale Mazzini, Mamma Rai si rifà il look. Metà luglio significa, per gli appassionati e addetti ai lavori, nuovi palinsesti. Presto sarà svelata la nuova formula della tv pubblica. Ogni anno, infatti, cambia l’assetto nel Servizio Pubblico. Le nuove figure dirigenziali hanno visto anche l’uscita di scena da parte di volti più o meno noti al grande pubblico.
Ora è il momento di annunciare le entrate: chi prenderà il posto degli illustri ex e chi, invece, resterà al proprio posto e magari cambierà solo collocazione. I palinsesti scioglieranno ogni tipo di riserva sul piano dei contenuti. Resta ancora in ballo il cambiamento a livello fiscale: più volte negli anni è tornato in auge l’argomento canone, la cifra che l’Italia paga – una vera e propria tassa – è fra le più basse d’Europa.
Rai, rivoluzione canone: addio agli importi in bolletta
Nonostante questo grandi polemiche hanno accompagnato i trascorsi di Viale Mazzini e le altre sedi Rai perchè i contenuti – secondo una parte dell’opinione pubblica – non sarebbero all’altezza dei soldi spesi. Non si può piacere a tutti, ma le polemiche nel tempo non si sono placate. Anzi, hanno aumentato il proprio volume.
In Rai, soprattutto in chi la guarda prima ancora di chi la vive, c’è tanta amarezza. Gente insofferente e scontenta rispetto ad alcune scelte. Con questo deve fare i conti anche il Governo, ogni tipo di Governo, non solo quello targato Meloni. I discorsi sono sempre gli stessi: “I partiti nuociono gravemente alla credibilità dell’azienda”.
La nuova prospettiva
Questo il mantra ripetuto a più riprese durante le stagioni, ma liberare – anche questo un argomento assai dibattuto – la Rai dai partiti non è semplice. Nel frattempo si sta cercando di liberare gli italiani dal canone, ma il rebus rimane: che futuro sarà? Sicuramente senza più il canone in bolletta. A confermarlo è il provvedimento che rientra nelle richieste della Commissione Europea rispetto al piano Next Generation EU, in relazione al quadro del PNRR.
Una sferzata in avanti, ma cosa significa questo? Vuol dire che gli oneri andranno richiesti in altro modo. Gettito che garantisce alle casse dello Stato quasi 2 miliardi di euro. In lavorazione un nuovo schema rispetto alla Legge sulla Concorrenza che annovera anche questo. Venerdì scorso, in tal senso, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha riunito i vertici della Televisione di Stato per cercare altre soluzioni a quella che è una diatriba che prosegue dal 2021: c’è qualche idea al vaglio, ma è impossibile – ad oggi – determinare la natura delle proposte.
Meno rischi, più confronto: i dati
Tuttavia, la modalità attuale di riscossione – malgrado tutto – non dispiace ai tecnici del Ministero né all’Agenzia delle Entrate, dato che si era riusciti perfino ad abbassare l’evasione della tassa nel tempo a fronte di una riscossione costante. La tassa, però, va eliminata dalle bollette perchè sarebbe considerato un aggravio.
Numeri alla mano l’evasione del canone è diminuita, ma non si è fermata: le recenti stime confermano che la somma non riscossa è salita a 248 milioni considerando soltanto il 2020. Cifre che dovranno essere raffrontate prima di trovare qualsiasi altra soluzione: il cambiamento è nel palinsesto, ma arriva – senza dubbio – nel portafogli.
Al netto delle disdette che restano in aumento: sempre più persone preferiscono pagare lo streaming e usare il computer al posto della tv. Mamma Rai è costretta a fare i conti con le nuove tendenze: passano gli anni, ma resta la voglia di stupire.