I detriti trovati in mare non hanno lasciato più alcun dubbio: le persone a bordo del sottomarino Titan sono morte. Cosa è stato scoperto e quali sono le novità.
Si sono spente del tutto le speranze di ritrovate in vita le cinque persone a bordo del Titan, sottomarino che si stava dirigendo verso il relitto del Titanic. Una visita costata 250mila dollari a persona, ma con un risvolto drammatico.
Giorni di disperate ricerche, ipotesi sull’ossigeno effettivamente disponibile a bordo, poi la tragica scoperta che ha decretato la fine di ogni minima speranza. La Guardia Costiera ha infatti scoperto dei rottami proprio del mezzo subacqueo.
Il sottomarino disperso dalla scorsa domenica 18 giugno nelle acque dell’oceano Atlantico avrebbe dovuto raggiungere il relitto del Titanic ad una profondità di 3.800 metri. Proprio la Casa Bianca ha voluto scrivere una nota per le famiglie delle cinque vittime a bordo del Titan.
“Esprimiamo vicinanza alle famiglie delle persone che hanno perso la vita sul Titan. Negli ultimi giorni hanno attraversato un calvario straziante e li teniamo nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere“, spiega. Non sono mancati i ringraziamenti indirizzati a chi ha partecipato alle ricerche del Titan.
“Vorremmo anche ringraziare la Guardia Costiera degli Stati Uniti, i nostri partner canadesi, britannici e francesi e tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di ricerca e salvataggio“, ribadisce la nota della Casa Bianca. Analisi in corso anche sulla possibile causa dell’incidente costato la vita a cinque persone.
Con il ritrovamento dei detriti sono partite le analisi in merito a cosa possa essere accaduto al Titan. L’ipotesi attuale è quella di una implosione, con tutte le inevitabili conseguenze del caso, provocata da una “catastrofica perdita di pressione“, ribadiscono gli esperti.
Proprio la Guardia Costiera statunitense ha spiegato che sono stati ritrovati alcuni detriti, nello specifico il telaio di atterraggio e una copertura del lato posteriore del sommergibile. A trovare i detriti è stato un sottomarino comandato a distanza: rinvenuti diversi rottami a circa 500 metri dal Titanic, così come ribadito dal contrammiraglio John Mauger.
Le ricerche sono comunque proseguite e hanno permesso di rinvenire altri cinque frammenti in un’area di mare molto ampia. La Guardia Costiera ha ribadito che le prime indicazioni farebbero pensare ad un “evento catastrofico” provocato da una possibile “implosione“, ma sulla vicenda c’è bisogno di altri accertamenti.
Quando accade una implosione, infatti, c’è una grande forza che schiaccia l’oggetto e che quest’ultimo non può resistere. Probabilmente il materiale potrebbe essersi disintegrato una volta che la sua integrità sia stata compromessa, nonostante la realizzazione in fibra di carbonio. Questo materiale non si deforma, ma il sommergibile imploso sarebbe più di una ipotesi.
Il materiale organico con cui è progettato il Titan non può resistere a forze estreme e nemmeno a forti cambiamenti di pressione, da qui l’ipotesi di una morte giunta nel giro di pochissimo tempo. “Lo scafo riscalderebbe immediatamente l’aria nel sottomarino fino alla superficie della temperatura del sole, mentre un muro di metallo e acqua di mare schianta un’estremità della barca contro l’altra. Il tutto in circa 30 millisecondi“, spiegano gli esperti.
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