Sono appena scadute le 96 ore di ossigeno disponibili a bordo del sottomarino turistico Titan, scomparso domenica scorsa durante un’esplorazione nell’Oceano Atlantico nel luogo dove è affondato il Titanic
Non si fermano le ricerche nell’Oceano Atlantico né le speranze di trovare vivi i cinque passeggeri del sottomarino Titan disperso ormai da domenica scorsa durante un’esplorazione turistica.
Nel frattempo oggi sono scadute le 96 ore di ossigeno a disposizione dei passeggeri a bordo del sommergibile. All’interno del sottomarino sono presenti il miliardario britannico Hamish Harding, Paul-Henri Nargeolet il noto esperto del Titanic, il ceo della stessa OceanGate Stockton Rush, l’uomo d’affari di origine pakistana, Shahzada Dawood, e suo figlio Suleman di 19 anni.
Cosa accadrà ora che la scorta di ossigeno è terminata? Il parere di alcuni esperti di salvataggio di sottomarini. “A questo punto dipende tutto dalla calma dei passeggeri a bordo, ma non solo”. Le ipotesi approssimative sull’autonomia di ossigeno in più.
Secondo gli esperti, la stima delle 96 ore di ossigeno disponibile nel sottomarino turistico Titan è una stima non dettagliata, ovvero se i 5 passeggeri avessero adottato alcuni accorgimenti per consumarne meno come per esempio non mangiare e rimanere calmi, le ore di autonomia potrebbero essere di più delle 96 stimate.
Come riporta l’esperto di ricerca e salvataggio di sottomarini, Frank Owen, ha spiegato, come riporta anche Fanpage, che “la stima sull’ossigeno si basa solo su una quantità nominale di consumo”. Ma per quante ipotesi e consigli tecnici si possono esprimere, le speranze di trovare ancora in vita i cinque turisti sembrano affievolirsi ogni minuto che passa.
Nel frattempo è giunta nella zona dove è affondato il sommergibile Titan anche la nave che trasporta il ROV Victor 6000. Mentre, dovrebbe aver raggiunto il fondo marino, secondo l’istituto di ricerca oceanico francese Ifremer, il ROV, ovvero il mini-robot per le acque profonde appartenente alla nave canadese Horizon Arctic.
Le ricerche per individuare e cercare di riportare in superficie il sommergibile con i 5 passeggeri continuano incessanti, nonostante le ore di ossigeno a disposizione siano purtroppo terminate. A questo si aggiunge anche il grande ostacolo dovuto all’esatta individuazione del sommergibile nonché come fare per raggiungerlo ed eventualmente agganciarlo alle attrezzature di soccorso per il trasporto in superficie. Ammesso che il sottomarino sia ancora integro.
Secondo quanto riportato dai soccorritori, ieri durante le ricerche alcuni uomini avevano sentito dei “colpi” ogni mezzora. I dispositivi sonar utilizzati nella missione di salvataggio avevano rivelato in zona, quattro ore dopo, altri segnali regolari. Questo aveva fatto sperare in un avanzamento delle ricerche e nel ritrovare i dispersi ancora vivi.
Ma poi tutto è cessato improvvisamente. L’ammiraglio Di Paola, ha spiegato a Fanpage che “dal punto di vista tecnico è una situazione molto difficile, parliamo di un mini sommergibile con una autonomia limitata e non sappiano nemmeno che problemi abbia avuto. Bisogna capire su che fondali si trova perché lì ci sono fondali molto alti e dipende da dove sia finito”. Intanto, le ricerche continuano seppur le speranze di trovare qualcuno in vita diminuiscono sempre di più.
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