Le scorte di ossigeno sul sottomarino Titan sono destinate ad esaurirsi e cresce l’ansia per il destino delle cinque persone a bordo: si tenta il tutto per tutto. Come procedono le operazioni di ricerca.
Alle ore 12 in Italia di giovedì 22 giugno 2023 dovrebbero terminare le scorte di ossigeno per il Titan, sottomarino di cui si sono perse le tracce dalla scorsa domenica 18 giugno. Sono cinque le persone a bordo del mezzo, le operazioni di ricerca a circa 4mila metri di profondità si fanno sempre più stringenti.
Proprio le ricerche si sono intensificate dopo aver udito dei rumori captati nei fondali dell’oceano Atlantico. Potrebbe trattarsi di qualcosa proveniente dall’interno del sommergibile, ma l’area di ricerca è vastissima e gli ostacoli non sono pochi.
Le novità
A bordo della OcenGate Expeditions ci sono Hamish Harding, l’amministratore delegato e fondatore di Ocean, Stockton Rush, i miliardari pakistani Shahzada Dawood ed il figlio Suleman Dawood, nonché il francese Paul-Henri Nargeolet. Diverse navi di superficie hanno partecipato alle ricerche e il numero delle ultime sarebbe addirittura raddoppiato.
Le ricerche vanno avanti nella zona in cui sono stati rilevati i rumori e continueranno finché non ci sarà modo di ottenere altri veicoli telecomandati. Insieme ai mezzi si è aggiunta un Lockheed P-3 Orion (versione CP-140 Aurora) delle Royal Air Force del Canada. Si tratta di un quadrimotore a turboelica utilizzato per la caccia ai sommergibili, anche quelli di origine nucleare, nonché per l’attività di pattugliamento marittimo.
L’area delle ricerche è alquanto estesa, si parla di 20mila chilometri quadrati, così come ribadito dal capo della Guardia Costiera. Allo stato attuale si tratterebbe di una ispezione di un’area pari a due volte quella del Connecticut. Le ricerche dell’OceanGate non si fermano al largo del Canada, e l’utilizzo di boe sonar ha confermato tonfi ogni 30 minuti.
Al momento le ricerche non avrebbero però prodotto alcun risultato. Un biglietto per salire a bordo pari a 250mila dollari e visitare il relitto del Titanic, ora a migliaia di metri di profondità le difficoltà non ancora del tutto accertate. Una lotta contro il tempo che scorre e le speranze che si affievoliscono sempre più.
Le parole dei soccorritori
Il capitano Jamie Frederick ha parlato della macchina dei soccorsi messa in moto per un evento del genere. Sulla vicenda vige il più stretto riserbo, elemento inevitabile in questi casi.
“Quello che posso dirvi è che stiamo cercando nell’area in cui sono stati rilevati i rumori e continueremo a farlo e quando saremo in grado di ottenere altri veicoli telecomandati, in mattinata, l’intento sarà quello di continuare a cercare nella zona in cui sono stati rilevati i rumori, e verificare se continuano a essere rilevati“, conclude Frederick.
Le stime parlano infatti delle ultime ore prima che l’ossigeno termini all’interno del sottomarino Titan. Destino appeso ad un filo per i cinque passeggeri a bordo del mezzo che si stava recando presso il relitto del Titanic, transatlantico affondato nel 1912 dopo una collisione con un iceberg.
I passeggeri sono nello specifico Hamish Harding, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood (48) col figlio Suleman (19), l’esploratore e pilota di sommergibili francese Paul-Henri Nargeolet (77). Insieme a loro c’è anche Stockton Rush (61) patron di OceanGate, azienda proprietaria del Titan.