Nuovi sopralluoghi nell’ex hotel Astor: le ricerche per trovare la piccola Kata procedono e ora gli investigatori tornano per una ulteriore ispezione.
Dallo scorso 10 giugno di Kata, bambina peruviana di 5 anni, si sono perse le tracce a Firenze. La piccola è scomparsa nel nulla dall’ex hotel Astor, struttura occupata abusivamente da diverse famiglie originarie del Perù, Ecuador e della Romania.
Secondo alcuni investigatori, infatti, la piccola potrebbe non essere mai andata via dallo stabile, da qui la decisione di dare vita allo sgombero e ad una nuova ispezione con il supporto di tecnologie avanzate. I genitori sperano intanto che da stanze e intercapedini non esca alcun risultato, ma la paura aumenta con il passare dei giorni.
Droni, sonde e telecamere sono le tecnologie utilizzate dagli investigatori che hanno così permesso di scoprire e verificare l’interno di controsoffitti, tubazioni, pozzetti, sottotetto e intercapedini presenti all’interno dell’ex hotel Astor.
Dalla prima ispezione è emerso anche il ritrovamento di un cellulare nascosto. E proprio durante la mattinata di lunedì 19 giugno 2023 si è tenuta una nuova ispezione.
Grande apprensione da parte della famiglia che ha rilanciato un nuovo messaggio di speranza e allo stesso tempo di grande apprensione. “Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva. Invece io spero che lo sia“, ha commentato la mamma della bimba.
Al momento l’ipotesi maggiormente accreditata resta sempre quella del rapimento. Nel frattempo è stato disposto il sequestro preventivo dello stabile di via Marigliano 101. Le indagini vertono sui rapporti conflittuali emersi durante l’occupazione abusiva dello stabile.
Adesso spunta anche una telecamera, di proprietà di un privato cittadino, che punterebbe sul cortile interno, ma sulla vicenda vige il più stretto riserbo. Restano in corso tutte le verifiche del caso, sperando che le immagini aiutino a far luce sui tanti dubbi ancora in essere.
Il racket degli affitti è il fulcro dell’attività investigativa, l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione resta perno centrale delle indagini da parte della Direzione distrettuale antimafia di Firenze.
Da un lato un possibile regolamento di conti fra bande, dall’altro analisi su cosa sta accadendo dalla scomparsa di Kata in poi, nel mezzo tutta una serie di incognite.
Da sette giorni è invece uscito dal carcere Miguel Angel Ramon Chiclio Romero, padre della bambina che stava scontando una condanna per furto. I familiari hanno ribadito più volte di essere preoccupati e allo stesso tempo desiderosi di trovare la piccola.
Acquisiscono ancora più importanza le ultime ispezioni, parlando di verifiche all’interno dello stabile e senza la presenza degli occupanti. Giunti sul posto team dedicati e apparecchiature ad alta tecnologia, il tutto con l’obiettivo di scoprire eventuali cavità o intercapedini.
I genitori della piccola chiedono ancora una volta di fare qualcosa dopo la scomparsa di Kata. “Chi sa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata“, spiegano gli avvocati di mamma Katherine Alvarez Vasquez e del papà Miguel Angel Romero Chicclo.
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