Una serata trascorsa in discoteca si trasforma in tragedia: la storia del vigile del fuoco Giuseppe Tucci e il colpo subito dal buttafuori. Il padre commuove sui social.
È trascorsa una settimana dalla morte di Giuseppe Tucci, vigile del fuoco deceduto in seguito ad una rissa avvenuta vicino la discoteca Frontemare, a Rimini, dopo un colpo subito da un buttafuori fuori dal locale.
Il padre della vittima si chiama Claudio e ha voluto postare una foto forte e allo stesso commovente che lo ritrae con sua moglie al capezzale del figlio ricoverato presso l’ospedale Infermi che si trova nella città romagnola.
Le immagini arrivano direttamente dal reparto di rianimazione e mostrano uno scatto che sui social è diventato subito virale. Alla fotografia straziante si accompagnano parole cariche di dolore e di tanto amore.
“Niente e nessuno ci potrà mai consolare, ma l’unica spiegazione che ci vogliamo dare per realizzare la tragedia è che tu hai incontrato un diavolo nella notte di sabato“, si legge nel post pubblicato da Claudio Tucci, padre del vigile morto.
Diversi giorni di agonia, poi il decesso del ragazzo di 34 anni che ha perso la vita dopo una violenta rissa avvenuta fuori dal locale in cui stava trascorrendo una serata fra amici.
“Ciao Peppe stamattina alle 7.18 è una settimana che è squillato il cellulare di papà, con tanta professionalità e delicatezza una dottoressa ci invitava a recarci a Rimini il resto oramai è cronaca“, ha scritto il suo papà Claudio che di mestiere ha fatto anche il vigile del fuoco.
Giuseppe è stato in coma irreversibile per diverse ore, poi la constatazione della morte cerebrale da parte del personale sanitario. I genitori hanno sofferto in quei difficili momenti a cui ha fatto seguito la scelta di staccare le macchine poiché non ci sarebbe stato più nulla da fare.
La famiglia ha intanto deciso per l’espianto degli organi, così da permettere ad alcune persone di “essere salvate e continuare il percorso terreno grazie a te“, ribadisce il padre di Giuseppe.
Intanto il buttafuori 28enne Klajdi Mjeshtri si trova adesso in carcere ed è ritenuto dagli inquirenti come persona “socialmente pericolosa“. L’uomo ha intanto ammesso di aver colpito l’uomo con cinque colpo a volto e torace: l’accusa nei suoi confronti è di omicidio volontario.
Alcuni testimoni avrebbero invece parlato di decine e decine di pugni, ma servirà l’autopsia per chiarire quanto accaduto. Intanto la salma di Giuseppe è rientrata lo scorso 17 giugno a Foggia, lunedì 19 i funerali, sempre nella cittadina pugliese.
I colleghi vigili del fuoco hanno omaggiato il feretro del ragazzo con un picchetto d’onore davanti alla camera mortuaria, poi in aeroporto. Giuseppe Tucci aveva 34 anni e ha lavorato il distaccamento “Federico Fellini“. Ha seguito il percorso di vita professionale nei pompieri, proprio come suo padre Claudio.
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