Una discussione nata per futili motivi una spinta sopraggiunta e Giovanni Sasso cade a terra morto. Ad essere indagato per l’omicidio è uno studente di 17 anni. Cosa è accaduto a Cellole, nel Casertano, lo scorso 9 giugno
Non è ancora chiaro il motivo della lite verbale tra Giovanni Sasso e un 17enne, nata per futili motivi e degenerata poi in spintoni probabilmente reciproci fino all’ultimo che ha ucciso Sasso facendogli sbattere la testa sull’asfalto.
A spingere l’uomo che avrebbe compiuto 43 anni il prossimo 15 agosto è un minorenne di 17 anni, studente al quarto anno di un istituto professionale nel Casertano ora indagato per il delitto. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari del 118, per il titolare di una concessionaria di auto plurimarche a Cellole, provincia di Caserta, non c’è stato niente da fare.
Giovanni è morto a causa di una commozione cerebrale dopo otto giorni di terapia intensiva nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno. È così che se n’è andato il titolare di una concessionaria d’auto plurimarche a Cellole, nel Casertano.
Il dramma risale allo scorso 9 giugno quando nel pomeriggio a Cellole, provincia di Caserta, un adulto e un minore, ancora per cause da accertare, hanno iniziato una discussione che poi è degenerata con la morte del 42enne. Il decesso di Giovanni Sasso è arrivato domenica 18 giugno, dopo otto giorni in terapia intensiva.
Sembrerebbe che la discussione si sia accesa quando il 17enne, consumando delle arachidi in strada, avrebbe buttato sull’asfalto, in viale Rinascimento, i gusci. L’uomo era un imprenditore molto conosciuto in zona e anche gli stessi investigatori sono scioccati quanto chi conosceva Sasso, dell’accaduto.
Le indagini sull’omicidio sono affidate al Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di Sessa Aurunca, a comandare l’attività investigativa è il capitano Giovanni Russo, coordinato dalla Procura del Tribunale per i minorenni di Napoli. Oggi il minore accusato potrebbe essere sentito dal pubblico ministero titolare del fascicolo.
Il presunto omicida è un giovane ragazzo di 17 anni che, secondo quanto riportano gli investigatori, non ha mai avuto problemi con la giustizia. Considerato da chi lo conosce come uno studente “normale”, mai resosi protagonista di atti violenti, pestaggi o altri colpi di testa prima della tragedia accaduta sabato 9 giugno.
Proveniente da una famiglia conosciuta come “tranquilla e umile”. Ora, dopo la morte del 42enne Giovanni Sasso, il minore, già accusato di lesioni gravissime, potrebbe ancor di più aggravare la sua posizione ed essere accusato di omicidio preterintenzionale o colposo a seconda delle valutazioni e delle attenuanti che vorranno concedere i giudici minorili.
Ad oggi il 17enne è stato solo denunciato e affidato ai suoi genitori. Secondo la dinamica dei fatti, quel sabato 9 giugno, ad iniziare la discussione sarebbe stata la compagna dell’imprenditore di cui aveva avuto tre figli, Teresa. Lui, Giovanni inizialmente ha assistito alla discussione dal balcone di casa, sopra la concessionaria di auto. Solo successivamente è sceso in strada prendendo le parti della compagna e a quel punto le cose sono degenerate. Non solo parole pesanti ma anche spintoni, fino a quello fatale che ha visto cadere all’indietro l’uomo. Ora la vita della famiglia Sasso è cambiata per sempre, così come quella del 17enne, al momento chiuso in un grand silenzio.
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