L’indomani i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, si attende l’apertura del testamento che avverrà nei prossimi giorni. Le ultime volontà dell’ex premier e la divisione dell’eredità con il lascito a Marta Fascina
Si dovrà aspettare forse settimana prossima prima che il notaio Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano a cui Silvio Berlusconi ha affidato il suo testamento venga letto. Nel frattempo la “toto eredità” viene ipotizzata tra divisioni e lasciti più o meno equi tra gli eredi del Cavaliere.
La novità degli ultimi giorni è la modifica al testamento di Berlusconi avvenuta prima del penultimo ricovero per suo volere dove sarebbe stata aggiunto anche un lascito per la compagna Marta Fascina. C’è chi ipotizza la cifra di 50 milioni di euro più alcuni immobili per l’ultima donna dell’ex presidente.
Ma l’attesa più importante è sulle decisioni che riguardano le aziende. Dopo la morte di Silvio Berlusconi i pretendenti per un eventuale acquisto si sono fatti avanti anche se, al momento, non sembra che la famiglia sia interessata a vendere il patrimonio imprenditoriale. Intanto, oggi il feretro del leader di FI è stato portato in provincia di Alessandria per la cremazione e poi Berlusconi verrà sepolto nel mausoleo di famiglia a Villa San Martino, dove riposerà in pace accanto alla madre e alla sorella.
Il testamento di Silvio Berlusconi: l’eredità sicura nelle mani dei 5 figli
E’ quasi certo che non ci saranno sorprese nella linea di successione per ciò che concerne l’eredità del patrimonio di Silvio Berlusconi. Il controllo delle aziende rimarrà saldo nelle mani dei cinque figli. Al momento il testamento di Berlusconi è custodito dal notaio storico Roveda il quale ha seguito da sempre sia Fininvest che il Milan, quando ancora era di proprietà della famiglia.
Nelle mani di Roveda ci sono le disposizioni della successione di Silvio Berlusconi. Il tema centrale del testamento è la divisione di oltre il 60% di Fininvest in capo al fondatore. Se la quota di Silvio Berlusconi venisse divisa in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza dell’azienda familiare farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi. Mentre, se invece la parte legittima è stata data ai suoi primi due figli, Marina e Pier Silvio, avrebbero il controllo di Fininvest.
Ma la questione è sempre il diritto di voto all’interno delle holding. Perché è proprio da lì passeranno le decisioni di maggiore rilevanza. E qui Berlusconi si sarebbe tutelato elevando il quorum per le decisioni importanti fino all’unanimità richiesta per la vendita. Per le aziende, invece, come scrive la Repubblica: “L’interessamento di Urbano Cairo per Mediaset c’è. E l’idea di costituire un polo con Rcs potrebbe far muovere velocemente tutto”. Nei giorni passati Cairo ha rivelato di aver avuto tre incontri con Silvio Berlusconi per discutere dell’argomento. Ma questa ipotesi non sembra graditissima per la famiglia. E allora chi potrebbe essere l’acquirente di Mediaset? Al momento nessuno. La strategia adottata dalla famiglia potrebbe essere quella di mirare, invece, alla creazione di un polo delle tv europee. Niente acquirente, fino a che non arriverà qualcuno in grado di sedersi al tavolo.
Il lascito a Marta Fascina e le tasse sull’eredità
Rimane il lascito alla compagna di Silvio Berlusconi, Marta Fascina che ieri ai funerali commossa per l’enorme perdita ha fatto notare tutta la sua tristezza e devozione verso l’amore per il compagno. Secondo quanto riportato da La Stampa l’eredità lasciata alla Fascina potrebbe ammontare a 50 o 100 milioni di euro.
Poi c’è chi, come Il Fatto Quotidiano, si spinge addirittura oltre i 100-120 milioni più due ville. Sempre il quotidiano sottolinea un altro aspetto legato all’enorme patrimonio lasciato da Berlusconi: le tasse sull’eredità. Come riporta Open, il Fatto ha calcolato che la famiglia dovrà pagare tra i 160 e i 270 milioni in totale di tasse.
Ma questo solo se l’ex presidente del Consiglio decidesse di dare ai suoi figli anche quel 30% di patrimonio di cui può disporre liberamente. Mentre, i discendenti non diretti devono pagare l’8% di aliquota, e questo vale anche per il lascito a Marta Fascina.