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Kata, le ultime immagini della bimba prima di sparire da Firenze. Una vicina: “La famiglia sa chi l’ha presa”

Published by
Maria Teresa Bianco

Sono trascorsi ormai cinque giorni dalla scomparsa a Firenze della piccola Kata, la bambina di 5 anni di origini peruviane. Le ultime immagini video di Kataleya e le parole di una vicina di casa: “La famiglia sa chi l’ha presa”

Gli investigatori continuano le ricerche per ritrovare la piccola Kataleya, scomparsa dall’hotel Astor a Firenze lo scorso 10 giugno. Le segnalazioni di avvistamenti in giro per l’Italia sono state centinaia ma fino ad oggi, nessuna di queste ritenuta attendibile.

Kata, le ultime immagini della bimba scomparsa a Firenze (ansa) free.it

Ora spuntano le ultime immagine della bimba prima di far perdere le sue tracce. A riprendere Kata è la telecamera di videosorveglianza che punta su via Boccherini, l’ingresso secondario dell’ex hotel Astor occupato. Lo schermo segna le 15.01 quando Kataleya viene immortalata sul marciapiede. L’attimo dopo la bambina scompare.

Nell’immagine con lei c’è il fratello di 8 anni e si vede la bimba mentre si separa da lui mentre quest’ultimo sembra parlare con un altro bimbo accanto a lui che ha una busta della spesa in mano. Secondo la testimonianza di una bambina Kata sarebbe stata portata via da un adulto quello stesso pomeriggio.

Kata, il dolore della mamma e l’arrivo del padre Miguel

Gli inquirenti a lavoro per ritrovare la bambina di 5 anni scomparsa sabato scorso a Firenze ipotizzano sempre più il sequestro di persona a scopo estorsivo. Ora si aggiunge anche la pista del racket degli affitti come ipotetico movente da parte dei sequestratori.

Striscioni apparsi sul palazzo dove vive Kata, bimba scomparsa a Firenze il 10 giugno 2023 (ANSA)

Potrebbe esserci, secondo gli investigatori anche la presenza di un covo vicino l’ex hotel Astor occupato, dove chi avrebbe preso Kataleya potrebbe averla tenuta per qualche ora ma le perquisizioni effettuate ieri fuori dall’albergo non avrebbero portato a nessun esito positivo.

Nel frattempo Kathrina Alvarez mamma della bimba, come riporta la Repubblica, ha pubblicato un post su Facebook riferito alla figlia: “Principessa mia, solo dio sa come mi sento. Perdonami se per un istante ho pensato di arrendermi e perdere la speranza. Però adesso sono più forte e non mi riposerò fino a quando non ti troverò. Le persone che mi stanno vicino sanno come mi sento. Tutto questo mi sembra irreale ma non mi arrenderò finché non ti troverò”. La donna nel primo pomeriggio di ieri è stata dimessa dall’ospedale dove era stata ricoverata dopo aver ingerito una piccola quantità di candeggina. Accanto a lei è arrivato anche il marito e padre di Kataleya, Miguel, che è stato scarcerato per rimanere vicino alla sua famiglia. L’uomo è sottoposto all’obbligo di firma due volte la settimana nella stazione dei carabinieri. Intanto le ricerche della bimba proseguono senza esito.

La pista del racket degli affitti e la confessione della vicina: “La famiglia sa chi l’ha presa”

Secondo quanto spiegato dal procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli la pista su cui ora si punta l’attenzione è quella del racket degli affitti nell’ex hotel Astor, occupato da varie famiglie tra cui quella di Kataleya. Al caso della bimba scomparsa collaborano anche la pm della Dda Christine von Borries e il sostituto procuratore Giuseppe Ledda.

Dalla ricostruzione svolta fino ad oggi dagli investigatori, il racket degli affitti vedrebbe coinvolti tre gruppi: due composti da cittadini di origine peruviana, di cui uno molto vicino alla famiglia di Kataleya e un terzo composto da romeni. Gli inquirenti procedono con le interviste agli occupanti dell’albergo. Ma a questa pista se ne affianca un’altra, ritenuta però marginale al momento, quella legata alla pedofilia.

Dopo la notizia della scomparsa di Kata e l’assedio mediatico e investigativo intorno alla questione, una donna romena esce allo scoperto dichiarando, come riporta la Repubblica: “Siamo stufi. I rumeni non c’entrano nulla. Il rapimento della bimba è una questione tra loro, tra i peruviani che occupano lo stabile”. Poi la donna continua: “Sono madre di quattro figli e faccio la badante. Conosco Kata, ha sempre giocato qui. La sua famiglia sa chi ha preso la bambina. C’entra la lite di fine maggio per le stanze”.

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