Chiara Ferragni, non c’è pace: l’imprenditrice ancora al centro delle polemiche, tutta colpa di un pandoro. Interviene l’Antitrust.
Prima le uova di Pasqua, ora il pandoro. Ai Ferragnez vanno di traverso i dolci, ma non per qualche tipo di intolleranza. La colpa è degli accordi che prendono con le aziende, a puntare il dito è l’Antitrust: dopo le uova di Pasqua in favore di De Benedetti con relativa raccolta fondi che ha scatenato il putiferio, da cui Fedez si è difeso in video anche palesando problemi di dialettica, dovuti all’abuso di determinati farmaci, come lui stesso ha spiegato nei contributi video successivi, ora tocca alla moglie.
Nel mirino l’iniziativa portata avanti con Balocco. Tutto comincia il 24 novembre 2022: l’imprenditrice digitale annunciava una campagna per raccogliere i soldi in favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, ma l’Autorità Garante della Concorrenza – altrimenti nota come Antitrust – non la pensa allo stesso modo e apre un’istruttoria: nel mirino la collaborazione nata con Balocco, nello specifico l’azienda avrebbe messo in atto una presunta pratica commerciale scorretta.
Chiara Ferragni al centro di un’indagine: c’è lo zampino dell’Antitrust
Il testo parla chiaro: le accuse sono nette e circostanziate. Nella fattispecie, la società avrebbe già deciso a monte quanti soldi sarebbero stati donati all’ospedale. Quando, invece, tutto è stato presentato come una raccolta fondi. Il sospetto è che abbiano lavorato sugli importi donando all’ospedale solo una minima parte del ricavato.
A danno dei consumatori che, invece, si aspettavano di vedere tutte le loro donazioni all’ospedale piemontese. Inoltre il pandoro era stato pubblicizzato a 9,90 euro, una cifra superiore a quella tradizionale proprio con il pretesto della raccolta fondi. Quindi nasce il sospetto su dove siano effettivamente andati a finire tutti gli extra: profitto che l’azienda riverserà – se continuano così le cose – in multe.
Il colosso dolciario rischia provvedimenti molto severi e un’ammenda salata. Sono già partite ispezioni nelle sedi della Balocco, in più il Codacons annuncia una battaglia legale, nel caso le accuse venissero confermate, con l’aiuto della Guardia di Finanza, per rimborsare i consumatori che hanno aderito all’iniziativa. Nessun commento dall’azienda coinvolta nelle indagini.
I precedenti
Dal canto della Ferragni poco male, ma neanche troppo bene: è l’ennesima macchia sul Curriculum dell’imprenditrice che si è dovuta difendere da accuse di vario tipo negli anni: dal supermercato usurpato di beni alimentari solo a scopo pubblicitario alle campagne di sponsorizzazione alterate con profili finti, fino al lucro su alcuni vestiti.
Per non parlare dei retroscena (veri e presunti) sulle campagne benefiche, tra cui – appunto – anche quest’ultima con Balocco. La sovraesposizione mediatica porta a una lente d’ingrandimento costante: l’imprenditrice digitale e suo marito restano nell’occhio del ciclone, è pur sempre un punto d’osservazione. E, nello showbiz, conta essere osservati: bisogna vedere fino a quando.