Le ricerche per ritrovare la piccola Kataleya Mia Chicillo Alvarez non si fermano e adesso emergono nuove piste dopo alcune perquisizioni effettuate nelle scorse ore. Le indagini procedono e non mancano le novità.
Kata è una bambina scomparsa lo scorso sabato 10 giugno a Firenze: abitava nell’hotel Astor insieme alla madre e al fratellino. Sul caso della piccola di origini peruviane gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, pur seguendo diverse piste.
Nel frattempo emerge un testimone che confermerebbe il rapimento della bimba. Avrebbe parlato di Kata come di una bimba “trascinata via con la forza“, ribadisce la persona ascoltata dai pm Ledda e Von Borries.
Le ipotesi investigative
Ed è proprio un testimone ad aver indicato la direzione del cortile accanto all’hotel occupato, situato proprio nel palazzo confinante, con tanto di indicazione attendibile con l’orario della sparizione della bambina.
Le indagini non si fermano e ora spunta l’ipotesi di un possibile sequestro per una vendetta dopo una presunta violenza sessuale subita da una adolescente proprio nei locali dell’ex hotel Astor. Emerge sulla questione anche un’altra novità che riguarda il padre della piccola Kata: è stato scarcerato dalla casa circondariale di Sollicciano (dietro le sbarre per reati contro il patrimonio ndr).
Il giudice ha deciso di sostituire la misura cautelare in carcere con l’obbligo di firma. La pista di un rapimento di Kara, sotto forma di vendetta per la violenza sessuale subita da una ragazzina, sarebbe un’altra pista seguita dagli investigatori. “I parenti di quella quindicenne forse si sono vendicati perché la ragazza era stata abusata da qualcuno dell’hotel“, si legge su La Stampa che cita le testimonianze di alcuni abitanti dell’Astor di Firenze.
Il vecchio albergo in disuso dall’emergenza Covid è diventato un rifugio per centinaia di cittadini provenienti dalla Romania e dall’America Latina. Fra questi ci sarebbe anche la famiglia della piccola Kata. Indagini in corso sul racket delle stanze occupate, elemento che potrebbe aver scatenato episodi violenti, ma sul fronte investigativo c’è massimo riserbo.
Ascoltato il fratellino di Kata, accertamenti sui volantini
Analisi e accertamenti su una possibile terza via di fuga dal piazzale dell’Astor, uno dei luoghi in cui solitamente giocano i bambini. Si tratta di una porta su una parete che dà sul retro dove non ci sarebbero telecamere indirizzate verso l’uscita.
Le indagini procedono per sequestro di persona a scopo di estorsione, con la collaborazione dei carabinieri e della Direzione distrettuale antimafia. Nel frattempo la Procura di Firenze ha ascoltato il fratellino di Kata e non si escludono novità anche sullo zio (fratello della madre della piccola scomparsa ndr).
Durante l’audizione del bambino era presente una psicologa, l’avvocato dell’associazione Penelope, che supporta la famiglia in questo difficile momento, è invece rimasta fuori. Nessuna indiscrezione sul contenuto del dialogo, ora però il cerchio inizia a stringersi e gli investigatori propendono verso accertamenti ben precisi.
Sono anche spuntati diversi volantini bianchi, stampati su formato A3, con la scritta centrale “sto bene“: si tratta di materiale rinvenuto all’ingresso del liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” e in altri punti del quartiere di Novoli, sempre a Firenze. È stato attaccato nei diversi spazi e anche in questo caso l’utilizzo delle telecamere potrebbe aiutare a scoprire chi ci sia dietro.