Stessa spiaggia, stesso mare, costi diversi: è allarme per i vacanzieri che si trovano alle strette a causa dell’aumento dei prezzi.
L’estate sta iniziando, ma per qualcuno potrebbe essere già tempo di conclusioni. La colpa è dell’inflazione: mentre si dibatte sulle concessioni balneari, con i nuovi accordi tra Governo ed esercenti, l’economia non calcola un fattore discriminate. L’impazienza dei consumatori: molti vorrebbero fare vacanze da sogno, ma il portafogli non glielo permette per tanti motivi.
Allora non resta che accontentarsi ed evitare la spiaggia, niente mare e lettino. Solo attesa e condizionatore (per i più fortunati). Altrimenti ventilatore a casa, senza mettere piede in stabilimento. La scelta è chiara e non voluta: molti temono la stangata con l’aumento dei costi, infatti il Codacons avverte “Saranno tempi duri”.
Vacanze 2023, un’estate a ribasso: i prezzi non aiutano
Il motivo sono le percentuali. Si arriva a pagare, per un weekend in spiaggia, senza parlare di tariffe e costi legati ad alberghi e villaggi, fino al 20% in più rispetto allo scorso anno. Senza contare che, sempre secondo le stime del Codacons, le spiagge libere scarseggiano. Quindi gli utenti preferiscono inevitabilmente le piscine.
Dimentichiamoci, quindi, spiagge piene come un tempo: la più cara d’Italia, con rincari del 30% in alcune zone, è quella del Salento che avrà anche ottenuto la Bandiera Blu per pulizia e servizio inerente alla balneazione, ma i consumatori restano scettici. Indietro le Cinque Terre e la Sardegna che propongono prezzi alti, ma restano nella “norma”.
Ovvero i valori non sono molto cambiati rispetto al passato. Ci sono, poi, al terzo gradino del podio, Rimini e Riccione che registrano un rialzo del 15%. Sempre tanto per molti. L’ideale sarebbe avere prezzi maggiormente concorrenziali ma le tariffe non aiutano, anche perchè i gestori degli stabilimenti sperano di rientrare dagli anni di crisi, ma così si rischia l’esodo. Nel 2023 vince il ribasso o addirittura la rinuncia per un nuovo tipo di vacanze: più che intelligenti, oculate.