Due delitti commessi in diverse zone della città con possibili collegamenti: morto un uomo e sua cognata. Cosa emerge dalle indagini.
Nel giro di pochissimo tempo un duplice omicidio è accaduto a Sant’Antimo, in provincia di Napoli: un uomo e una donna sono morti in due episodi distinti e separati. Gli investigatori ipotizzano che possa esserci un collegamento.
Si tratta del 29enne Luigi Cammisa e di sua cognata di 24 anni Maria Brigida Pesacane. I luoghi del rinvenimento sono fra piazza Sant’Antonio e via Caruso.
Luigi Cammisa è stato trovato per strada in piazza Sant’Antonio, la giovane era invece all’interno di un appartamento di via Caruso. Le indagini sono ancora in corso e ci sono diversi aspetti da chiarire. In prima battuta da chiarire la dinamica, poi il movente del duplice delitto.
Le indagini ad ampio raggio, da parte dei militari di Giugliano, hanno sin da subito cercato di chiarire quanto accaduto in provincia di Napoli. La prima segnalazione è partita per un 29enne morto a causa di diversi colpi di arma da fuoco. Praticamente poco dopo, invece, un’altra pattuglia si è recata presso un appartamento di via Caruso 17. Un duplice delitto che nel giro di poco tempo sarebbe stato risolto, mancano però alcuni dettagli.
All’interno è stato trovato il corpo senza vita della 24enne, sempre uccisa con un’arma. Le indagini dei carabinieri di Giugliano e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna vanno ad ampio raggio: nessuna pista è stata esclusa, con il passare delle ore la tragedia che ha sconvolto la cittadina campana già travolta dal delitto di Giulia Tramontano (originaria di Sant’Antimo, ma residente nel Milanese).
Sta di fatto che il principale sospettato si sarebbe presentato presso la caserma dei carabinieri di zona. Si tratta del 44enne Raffaele Caiazzo, suocero di entrambe le vittime: l’uomo avrebbe ucciso il marito della figlia e la moglie del figlio. L’ipotesi più accreditata è che Caiazzo abbia ucciso il genero e nuora poiché sospettati di avere una relazione amorosa.
La città di Sant’Antimo è quella d’origine di Giulia Tramontano, ragazza uccisa a Senago, in provincia di Milano, dal compagno Alessandro Impagnatiello che ha confessato il delitto della ragazza incinta. Nella giornata di giovedì 8 giugno 2023 era infatti in programma un fiaccolata per la giovane 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza.
Una morte con diversi punti ancora da chiarire e che vede il giovane accusato di un terribile delitto: ha ucciso la compagna incinta e al settimo mese di gravidanza. Gli investigatori indagano ad ampio raggio e sono a caccia di altri dettagli utili a scoprire l’esatta dinamica del delitto.
Sono ancora diversi i dubbi da sciogliere e ciò riguarda anche altri aspetti che vanno oltre la dinamica del delitto. Una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica e che con il passare delle ore fa emergere dettagli sconvolgenti e retroscena raccapriccianti. Indagini in corso e analisi approfondite su una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica.
Sant’Antimo è sconvolta da tutti questi episodi che hanno minato la serenità dell’intera comunità locale. Impagnatiello ribadisce ancora una volta di aver agito da solo, ma sulla dinamica ci sarebbe più di qualche elemento da chiarire. Gli accertamenti sul delitto di Senago sono ancora in corso, ora però l’obiettivo è quello di chiarire una volta per tutte se ci siano eventuali complici di Alessandro Impagnatiello.
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