L’addio di Paolo Maldini in casa Milan ha scatenato più di qualche polemica, molti giocatori hanno storto il naso per la decisione: ora sul fronte calciomercato la società rossonera punta su Moneyball per sostituire l’ex direttore rossonero.
Paolo Maldini è il dirigente che ha lasciato ufficialmente la carica ricoperta, dopo una lunga carriera da giocatore con il Milan, in seguito ad alcune divergenze con la società guidata da Gerry Cardinale.
RedBird e Maldini non la vedono allo stesso modo, da qui l’esigenza di dividere le strade che li hanno portati a trionfare durante la stagione 2021-2022 con lo scudetto conquistato con Stefano Pioli in panchina. Ora, invece, spazio alla tecnologia, il tutto a discapito dell’essere umano, con l’obiettivo di scegliere i giocatori in base all’analisi statistica.
Cosa è il Moneyball
Al posto di Maldini, infatti, sarebbe entrato in campo Moneyball. Si tratta di un elemento chiave che parla dagli Oakland Athletics, squadra di baseball dei primi anni Duemila, nonché del suo manager Billy Beane. In questo caso, infatti, per scegliere i suoi giocatori decise di affidarsi alla sabermetrica, analisi statistica che valuta le prestazioni.
Ed è proprio da qui che Gerry Cardinale, proprietario del Milan e del fondo RedBird, avrebbe deciso di dare il via: non è l’unica società a farlo, ci sono già gli esempi di società calcistiche come il Liverpool allenato da Jurgen Klopp. Di fatto, quindi, spazio all’intelligenza artificiale in casa rossonera, al posto di una colonna portante della storia del club.
I primi ad utilizzare nel mondo del calcio sono stati Matthew Benham e Rasmus Ankersen: nel primo caso si tratta di chi ha rilevato il Brentford (Premier League), il secondo è invece l’allenatore del Midtjylland (Danimarca). L’utilizzo di tali algoritmi, utilizzata in base ai modelli statistici, è differente per ognuno di essi.
Emergono però dei concetti come i numeri derivati dagli expected goals. In questo caso specifico, infatti, si valutano le qualità individuali del calciatori e le performance di natura atletica, senza dimenticare i singoli allenamenti in base alla posizione da mantenere in campo. Valutazioni su umore, stile di vita sul fronte della nutrizione e qualità del sonno.
La scelta del Milan
Lo stesso Cardinale avrebbe incontrato lo scorso lunedì proprio Beane, insieme all’amministratore delegato Giorgio Furlani, parlando del futuro del calcio. Si tratta di una persona che diventerà la parte operativa del presidente all’interno della società rossonera. Sarebbe quindi pronto ad assorbire anche quanto fatto fino ad ora da Maldini, sfruttando però un algoritmo e non le capacità dell’ex dirigente.
Le scelte sul fronte del mercato sono lampanti: 40% degli incassi investiti nel calciomercato, attivo di bilancio fra 11 e 18 milioni di euro. Senza dimenticare i 60 milioni arrivati da Champions League e incassi ai botteghini, 80 invece quelli giunti dall’area sportiva. L’occhio ai conti mostra un monte ingaggi ridotto da 148 a 100 milioni lordi, le spese di mercato da 120 a 30 a stagione.
E proprio il mercato, nello specifico il budget estivo di 35 milioni, a cui aggiungere ricavi derivati dalle cessioni, avrebbe provocato diverse questioni, poi l’addio del dirigente dalla società milanista. Non bisogna infatti dimenticare che proprio dalle cessioni sono arrivati 71 milioni (27 per Piatek, 24 per Suso e 20 per Cutrone). Ora invece si passa ad un diverso approccio in casa Milan, non senza mugugni e incertezze per una parte della tifoseria: da un lato gli scettici, dall’altro quelli propensi, nel mezzo quelli arrabbiati per l’addio di una bandiera come Paolo Maldini.