La guerra in Ucraina non si ferma e ora l’esercito di Zelensky è costretto ad interrompere l’avanzata nel Donetsk: intanto crolla una diga e le accuse sono subito contro la Russia.
La zona sud di Donetsk è uno dei luoghi in cui la guerra si sta svolgendo negli ultimi tempo. Se da un lato il ministero della Difesa russo parla di migliaia di vittime, dall’altro la notizia è difficile da verificare, così come ribadito dalla CNN.
Intanto nell’intera Ucraina è allarme antiaereo e ciò avviene proprio in una giornata particolare per la “missione d’ascolto” del cardinale Matteo Maria Zuppi, incaricato dallo stesso Vaticano. Kiev ha invece parlato di 35 missili da crociera lanciati dall’esercito di Mosca e disintegrati dalla difesa aerea.
Durante le ultime ore è stata distrutta la diga di Nova Kakhova, luogo non molto distante da Kherson. Proprio sui social compaiono i video della struttura praticamente quasi distrutta. Le immagini mostrano infatti un’ondata di acqua diretta verso la valle. Sulla questione è intervenuto anche Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, parlando di una grave distruzione operata dai “terroristi russi“.
Sulla stessa lunghezza d’onda si è espresso anche il comando operativo che sta lottando nella zona meridionale del Paese. “La distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka conferma solo per il mondo intero che devono essere espulsi da ogni angolo della terra ucraina. A loro non dovrebbe essere lasciato un solo metro, perché usano ogni metro per il terrore“, commenta Zelensky su Twitter.
“Solo la vittoria dell’Ucraina restituirà la sicurezza. E questa vittoria arriverà. I terroristi non potranno fermare l’Ucraina con acqua, missili o altro“, ha ribadito il presidente ucraino che ha convocato il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale.
Nel frattempo per Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari russi Wagner, arriva il momento di criticare ancora una volta le parole del ministro della Difesa russo circa le perdite causate alle truppe ucraine. L’uomo parla di “fantasie sfrenate” e le polemiche aumentano.
“Per distruggere un migliaio e mezzo di persone, deve essere un tale massacro, in un giorno, oltre 150 chilometri (90 miglia), un massacro infernale. Pertanto, penso che queste siano solo alcune fantasie sfrenate“, ha ribadito il capo di Wagner su Telegram.
Lo stesso Prigozhin ha parlato di truppe di Kiev avanzate a non molta distanza da Bakhmut. Si tratta di una città che lo scorso mese la Russia aveva parlato di una presunta presa di controllo totale.
La diga di Nova Kakhovka si trova sul fiume Dnepr ed è crollata durante la notte di martedì 6 giugno 2023. Fonti ucraine parlano di una zona fatta saltare letteralmente in aria dalle autorità russe che controllano la città. Nel frattempo il sindaco filorusso Vladimir Leontev ha affermato che la diga sarebbe crollata a causa di danni strutturali preesistenti.
Il comando operativo meridionale, mediante il portavoce Vladyslav Nazarov, ha parlato di una struttura “fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. L’entità dei danni, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di inondazione sono attualmente in fase di valutazione. Tutti i servizi di emergenza sono operativi e stiamo monitorando la situazione“, ha spiegato Nazarov.
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