Omar Favaro è l’uomo che è stato per tanti anni in carcere dopo la condanna per la strage di Novi Ligure: a distanza di tempo emergono nuove accuse, questa volta la vicenda è un’altra.
Il 2007 avvenne la strage di Novi Ligure e per questo Omar Favaro e l’allora fidanzata Erika De Nardo, entrambi minorenni, furono condannati per la morte di una donna e del bambino.
Un delitto in ambito familiare che sconvolse tutti, specialmente alla luce dell’efferatezza emersa anche in fase processuale. Dopo aver scontato la pena, però, ci sarebbe un’altra vicenda tutta da analizzare.
Il caso
Omar Favaro fu condannato per la strage di Novi Ligure che accade nel 2001. Lui e l’allora fidanzata Erika De Nardo massacrarono con 97 coltellate la madre di lei, Susy Cassini, così come il fratellino 11enne Gianluca: all’epoca dei fatti avevano 16 e 17 anni, quindi entrambi minorenni.
A distanza di 22 anni da quel delitto, avvenuto in provincia di Alessandria, l’allora ragazzino è ormai diventato uomo, avendo compiuto 40 anni lo scorso 15 maggio. Omar è infatti accusato di violenza sessuale: a denunciarlo sarebbe stata la donna che ha sposato. Sua moglie avrebbe parlato di presunti maltrattamenti, subiti per anni, anche sulla loro figlia minorenne.
L’uomo è accusato di minacce e botte, così come soprusi di natura psicofisica. Nonostante questo, però, non è stata disposta alcuna misura cautelare per Omar Favaro. Si parla di frasi del tipo “Ti sfregio la faccia con l’acido” passando a “ti mando su una sedia a rotelle” o “ti faccio la festa“.
Si parla di presunti oggetti scagliati contro la donna, telefoni rotti e divieto assoluto di contattare le forze dell’ordine. La donna avrebbe deciso di non parlare dell’accaduto per possibili nuove ritorsioni. Nel frattempo la Procura di Ivrea avrebbe chiesto la misura cautelare, con tanto di divieto di avvicinamento per le minacce, ma il giudice si sarebbe opposto. La coppia ormai è separata e quindi i fatti, accaduti prima del 2022, non avrebbero più la cosiddetta attualità sul fronte di un possibile pericolo.
Le motivazioni
Quanto accaduto 20 anni non dovrebbe avere alcun legame con l’esigenza di limitare nuovamente la libertà di Omar Favaro. A ribadirlo è l’avvocato Lorenzo Repetti che sta assistendo nuovamente il 40enne.
“Il suo passato non c’entra ma continua a perseguitarlo e non deve essere strumentalizzato come invece si sta cercando di fare in una vicenda che guarda caso nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l’affidamento della figlia“, ribadisce il legale.
E pensare che la coppia si conobbe sui social all’incirca otto anni fa, scevra da qualsiasi forma di pregiudizio per quanto accaduto in passato, a distanza di tempi il presunto cambiamento. Il periodo contestato andrebbe dal 2019 al 2021, precisamente in un paese della provincia di Torino. Secondo la donna, inoltre, durante la pandemia sarebbe stata costretta a subire violenze di natura sessuale.
Al centro della denuncia anche presunti maltrattamenti per la loro bimba. Le indagini sono ancora in corso e puntano a ricostruire quanto accaduto. Emergerebbero limitazioni anche su cosa indossare, così come la presunta impossibilità di frequentare la religione. Avrebbe parlato anche di essere costretta a dare, allo stesso Omar, tutti i soldi guadagnati durante l’attività lavorativa. A riportare la notizia è Repubblica.
La posizione dell’avvocato
L’avvocato di Omar ha commentato quanto accaduto di recente, nello specifico analizzando la notizia emersa a mezzo stampa. “Omar ha appreso solo ora di queste imputazioni totalmente infondate a febbraio una perizia del giudice civile ha confermato la sua capacità genitoriale. A marzo è finito di nuovo sotto accusa“, ha spiegato il legale Lorenzo Repetti all’Adnkronos.
Proprio l’ex compagna sarebbe andata a vivere altrove, trovando anche un nuovo compagno, ma Omar avrebbe secondo l’accusa minacciato anche lui. Avrebbe perfino ribadito alla figlia di riportare messaggi indicati come “inquietanti“.
“Le accuse sono strumentali per ottenere vantaggi in una causa civile di separazione giudiziale con una forte conflittualità tra le parti, volta ad ottenere da parte di entrambi l’affidamento della figlia minore“, precisa l’avvocato di Omar Favaro.
Lo stesso 40enne ritiene tali accuse “infondate e calunniose e che vanno contestualizzate nell’ambito di questa causa, con la figlia affidata prima al papà poi alla mamma e dopo una consulenza disposta dal tribunale civile è stata stabilita la capacità genitoriale di entrambi“, conclude.