Si ipotizza l’omicidio colposo per il bimbo di 3 anni morto annegato in piscina lo scorso 28 maggio. La tragedia avvenuta in un centro sportivo di Roma: indagati la madre e il gestore del centro
Il dramma si è consumato nel pomeriggio di domenica 28 maggio 2023 in un centro sportivo di Centocelle, quartiere sud di Roma. Il piccolo di appena 3 anni è annegato all’interno di una piscina senza che nessuno si sia reso conto dell’assenza del bimbo, lasciato da solo a girovagare per la struttura.
Né la mamma né i gestori del centro hanno visto la piccola vittima. Ed è per questo che ora la procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo sul caso. Il procuratore aggiunto Giovanni Conzo ipotizza il reato di omicidio colposo. La scoperta del corpicino che galleggiava nell’acqua è avvenuta intorno le 17.
Inutili i soccorsi del 118 che hanno solo potuto constatare il decesso. L’allarme per la scomparsa del bambino è avvenuta solo dopo 40 minuti che il piccolo si era allontanato. E adesso, per la morte del piccolo sul registro degli indagati sono stati iscritti i nomi del direttore e del presidente dell’Us Centocelle e la madre del povero bambino.
Bimbo annegato in piscina: indagati madre e gestore del centro sportivo di Roma
Dopo la morte del bimbo di origini ivoriane il gestore del centro sportivo dove è accaduta la tragedia è indagato dalla procura di Roma. La motivazione risiede nel fatto che la piscina non sarebbe stata dotata delle norme di sicurezza. Insieme al gestore, nel registro degli indagati anche della mamma del piccolo, che secondo quanto appreso, per ore non si sarebbe presa cura del figlio di tre anni.
Domenica nel centro sportivo di viale della Primavera, a Centocelle, il bimbo, con la mamma e altri amici di famiglia della comunità ivoriana, partecipava alla festa per un battesimo. I minori presenti al banchetto erano molti e, secondo le testimonianze rilasciate dai gestori della struttura, i bimbi – una quarantina – non erano sorvegliati dai rispettivi genitori.
Dopo il ritrovamento del corpo del bambino i carabinieri intervenuti sul posto hanno sequestrato le immagini dell’impianto di videosorveglianza a circuito chiuso del circolo per cercare di ricostruire la dinamica del fatto. Gli uomini dell’arma dei carabinieri della stazione di Roma Centocelle ha avviato le indagini insieme al nucleo operativo della compagnia di Roma Casilina. Nelle quattro videocamere, collocate nel centro sportivo, si notano le fasi che hanno preceduto l’annegamento del bambino.
Sako avrebbe vagato da solo per il centro
Il bambino annegato si chiamava Sako e per tutto il pomeriggio, come si vede dai filmati sequestrati e analizzati dagli inquirenti, viene ripreso in diversi momenti: avrebbe vagato da solo a lungo, si sarebbe allontanato dalla sala interna della struttura che ospitava i festeggiamenti, circolando indisturbato e senza che nessuno si prendesse cura di lui, nonostante avesse appena 3 anni.
Sako avrebbe lasciato il salone della festa più volte e sarebbe entrato nei campi da tennis e in quelli di calcio. Solo alla fine e dopo molto tempo si sarebbe avvicinato al margine della piscina cadendo al suo interno e annegando. I proprietari del centro sportivo dichiarano di avere riportato il bambino più volte all’interno del salone, chiedendo alla madre che fosse sorvegliato.
Ma poco dopo il bimbo si sarebbe nuovamente allontanato da solo, giungendo davanti la vasca. La piscina non era ancora attiva e non del tutto piena e per questo non vi era la presenza dei bagnini. Si presuppone che il bambino potrebbe essere passato attraverso la recinzione rotta. Intanto i carabinieri stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti non solo attraverso le telecamere ma anche attraverso le diverse testimonianze.