I sospetti
Entrambe erano l’una ignara dell’altra, almeno questa sarebbe l’indicazione degli investigatori, circa la frequentazione iniziata lo scorso aprile. Giulia Tramontano non avrebbe infatti sospettato su una possibile nuova relazione, ma di recente ciò sarebbe emerso con grande evidenza, da qui una furiosa lite.
Fonti citate da Repubblica parlano di Impagnatiello che avrebbe evidenziato presunti “problemi mentali“, relativi alla vittima, così da screditarla. Sta di fatto che i sospetti degli investigatori, in merito alle dichiarazioni dell’uomo, sarebbero emerse in seguito alle incongruenze su luogo con un indirizzo inesistente dove si sarebbe potuta recare.
Dai messaggi inviati dalla 29enne ai familiari e anche ad un’amica sarebbe di fatto emersa la scoperta della vita parallela dell’uomo con un’altra ragazza. Anche lei sarebbe rimasta incinta di un bimbo, poi però lo avrebbe perso: la giovane era ignara della relazione e del bimbo che Giulia Tramontano attendeva da sette mesi a questa parte.
In seguito alla denuncia di scomparsa, inoltre, sarebbero emerse varie incongruenze circa un indirizzo inesistente dove la giovane si sarebbe potuta recare, infine nella notte la confessione di Impagnatiello e il ritrovamento del corpo di Giulia senza vita. Lo stesso 30enne ha ribadito di aver avuto una lite con la compagna, poi la scelta di accoltellarla e di nascondere il cadavere.
Alessandro aveva cercato in rete come uccidere Giulia
Durante la confessione, il barman Alessandro, reo confesso, non aveva aggiunto un particolare inquietante che avrebbe aggravato ancora di più la sua già gravosa situazione. A scoprire tutto sono stati gli investigatori che nell’analizzare il contenuto del cellulare del 30enne e la cronologia delle ricerche in rete eseguite nei giorni precedenti il delitto da Impagnatiello è giunta ad una sconcertante verità.
L’aggressore aveva già pensato come fare per uccidere la fidanzata Giulia e come sbarazzarsi del corpo già tempo prima. A confermare la recente scoperta è stata stamattina la pm Alessia Menegazzo nel corso della conferenza stampa. “Lo abbiamo scoperto dalle stringhe di ricerca fatte dall’omicida su internet. Ed è per questo che gli abbiamo contestato anche la premeditazione”.
Poi, come riporta anche la Stampa, la donna ha spiegato come il 30enne abbia cercato di sbarazzarsi del cadavere della 29enne: “Usando prima alcol per bruciare il cadavere in bagno e poi la benzina nel box. Ma non c’è riuscito”. Emergono anche altri particolari, come il tentativo da parte di Alessandro di incontrare l’amante dopo aver ucciso la fidanzata. Tentativo fallito poiché la donna avrebbe rifiutato di incontrarlo.