Fabio Quagliarella, dopo il pareggio casalingo contro il Sassuolo, lascia lo stadio della Sampdoria in lacrime: ritiro possibile.
Lacrime amare. Fabio Quagliarella lascia il Ferraris nella maniera in cui mai avrebbe immaginato, né tantomeno voluto: una squadra costretta a ripartire dalla Serie B, salvata in extremis dal fallimento finanziario. Per questo l’ultima partita contro i neroverdi è stata più difficile di altre: l’apparizione finale dell’attaccante in Serie A che, dopo una vita tra gol e obiettivi, deve scegliere se abbassarsi di categoria oppure ritirarsi.
Il dubbio c’è: non per irriconoscenza alla Sampdoria, che l’ha preso quando sembrava non esserci più mercato per lui, ma perchè comunque l’anagrafe pesa e il centravanti teme di non poter più essere utile alla causa. Situazione da valutare perchè il ritiro adesso non è una priorità , ma un’opzione. Importante.
Sempre, però, sul piano delle eventualità perché Fabio la voglia di giocare ce l’ha ancora: bisogna vedere il fisico come risponde. Buffon in B gioca bene, ma il campionato Cadetto per un portiere è un’altra cosa: l’attaccante è chiamato a sforzi diversi rispetto all’impegno – seppur costante – di un estremo difensore.
Tutto da valutare, dunque, ma l’ex Udinese sembra aver le idee chiarissime e prova a dissipare ogni dubbio a DAZN: “Le mie lacrime erano perchè siamo meritatamente costretti a salutare la Serie A. Non sarà facile accettare questo, anche se è giusto così. Sul futuro – dice – ho le idee chiarissime. Io mi metto a disposizione: se la società vorrà investire ancora su di me, io ci sarò per riportare questa squadra dove merita. Altrimenti è stato un viaggio eccezionale”.
Quagliarella non si sottrae: sarebbe persino disposto a rivedere i suoi piani. L’attaccante avrebbe voluto chiudere la carriera alla Juve Stabia: tornare a casa, ma adesso si è reso conto – anche grazie alle lacrime del Ferraris – che Genova è un po’ casa sua. Ora i blucerchiati hanno bisogno di questo: sentirsi a casa e Quagliarella è una certezza.
Quindi, se rimarrà in campo, lo farà sotto la Lanterna per poterla vedere ancora risplendere in panorami ben diversi da quello attuale. Magari in attesa di un altro Derby contro il Grifone a cui ha segnato più di 3 gol nella storia del confronto. Non è nella top 5 all time della sfida, ma ha fatto abbastanza per essere ricordato e – in parte – applaudito.
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