Era attesa per oggi, ma sarà rinviata a domani in giornata, la sentenza del Tar di Trento sul destino degli orsi Jj4 e Mj5. Intanto fuori dal Tar cresce la protesta delle associazioni animaliste. Ottimista l’avvocato Linzola che rappresenta la Lav.
In pizza Venezia, fuori dal Tar di Trento, la protesta delle associazioni animaliste, Partito Animalista Europeo, Meta, Fronte animalista e Avi non si arresta. Oggi era attesa la sentenza del Tar che avrebbe dovuto decidere sul futuro, sempre più incerto, dei due orsi Jj4 e Mj5 negli ultimi mesi al centro del dibattito.
Entrambi gli orsi attualmente sono rinchiusi al Casteller, nell’attesa del verdetto finale che deciderà il proprio destino: ovvero l’abbattimento o il trasferimento in altra regione. Una domanda che spezza in due l’Italia tra chi chiede a gran voce il trasferimento dei due animali (il 49% dei trentini) e chi, invece, punta per la soppressione degli orsi ritenuti troppo problematici (il 51%).
Tra questi ultimi c’è il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che già in passato aveva emesso diversi decreti di abbattimento poi bloccati dal tribunale amministrativo a seguito dei ricorsi presentati dalle associazioni animaliste e accolti dal Tar. Oggi sarebbe dovuta essere la giornata della risposta definitiva ma bisognerà attendere domani.
E’ escluso un rinvio della decisione ma la sentenza del Tar sarà posticipata alla giornata di domani. In camera di consiglio 8 fascicoli occupano il tavolo di lavoro: 4 sono destinati all’orsa Jj4 i restanti riguardano l’orso Mj5. Dal materiale a disposizione i giudici del Tar di Trento giungeranno a una conclusione.
L’udienza a Trento è iniziata questa mattina intorno le 10.00. Presenti la provincia di Trento e i legali di alcune associazioni animaliste. Gli animi sono bollenti, l’argomento in ballo è delicato: si discute per l’abbattimento o il trasferimento dei due plantigradi.
Giunto stamani anche il presidente nazionale della Lega Anti Vivisezione, Gianluca Felicetti, il quale ha presentato insieme al veterinario forense, Rosario Fico, i contenuti di due relazioni depositate dalla LAV al Tar. Nei documenti si afferma l’erronea definizione che è stata attribuita ai due animali: ovvero che sono “pericolosi”. Viene, invece, evidenziato che gli orsi avrebbero agito “in linea con i comportamenti tipici della loro specie”. Nel frattempo, il legale Claudio Linzola, avvocato della Lav, al termine dell’udienza ha dichiarato: “I giudici hanno ascoltato le proposte. Ci sono alcuni aspetti ancora da approfondire”.
La LAV contesta la gestione dei grandi carnivori negli ultimi decenni in Trentino definita in molti casi deficitaria, ritenendo necessaria una revisione dello stesso piano d’azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali, PACOBACE.
Nel piazzale del tribunale sono in attesa diverse sigle in difesa degli orsi. La loro protesta è accesa: gridano alle dimissioni di Fugatti, urlano giustizia e buon senso. In ballo c’è il futuro dell’orsa Jj4, autrice dell’aggressione mortale avvenuta lo scorso 5 aprile al runner 26enne Andrea Papi nei boschi di Caldes, in Val di Sole.
Mentre, la “colpa” per l’orso Mj5 è quella di aver ferito in Val Rabbi nel marzo scorso un escursionista. Il Tar in passato che ha accolto i ricorsi di Lav, Enpa, Leidaa e Oipa salvando per ben due volte l‘orsa Jj4 dall’abbattimento. Nel caso di approvazione della soppressione dei due orsi da parte del Tar, gli animalisti hanno già fatto presente che ricorreranno al Consiglio di Stato. La vicenda, quindi, non sembra finire presto.
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