L’insegnante di religione 46enne Mirko Campoli è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale su minori. L’uomo avrebbe abusato dei suoi alunni durante le gite scolastiche. Il racconto agghiacciante di una delle presunte vittime: “Dopo l’abuso sono diventato ludopatico”
A raccontare l’abuso sessuale subito nel 2017 dal suo insegnante di religione è un ex alunno che all’epoca dei fatti aveva appena 12 anni. Il ragazzo è una delle presunte vittime di Mirko Campoli, capo dell’Associazione Cattolica nonché professore di religione in un istituto scolastico di Tivoli ieri arrestato dai carabinieri con l’accusa pesantissima di violenza sessuale su minori.
La vittima racconta a Il Messaggero la traumatica esperienza subita dicendo di essere avvenuta durante una gita scolastica a Gardaland. Il giovane racconta che l’insegnante 46enne, dopo gli abusi subiti, gli faceva regali molto costosi per comprare il suo silenzio. Inoltre, spiega la vittima che durante uno degli incontri sessuali l’uomo avrebbe anche scattato alcune foto.
Da quegli orrendi fatti, ora il ragazzo è pronto a raccontare tutto, anche quello che gli è accaduto dopo gli abusi subiti. Nel frattempo il vescovo Mauro Parmeggiani dichiara alla Procura di Tivoli di aver segnalato il caso all’autorità di pubblica sicurezza.
Dopo la denuncia giunta al vescovo Parmeggiani da parte dei genitori del giovane ragazzo violentato dall’insegnate di religione, l’uomo avrebbe revocato a Mirko Campoli l’idoneità all’insegnamento. Come riporta oggi Il Messaggero il racconto dello stupro subito della presunta vittima di Campoli risale allo scorso 3 aprile. mentre le violenze sessuali risalgono al 2017.
Il ragazzo spiega: “Siamo andati a Gardaland dove abbiamo dormito due notti in una camera matrimoniale. E’ accaduto lì. Stavo dormendo e mi sono sentito toccare. Non ho avuto la forza di aprire gli occhi e di girarmi davanti agli altri. Era come se in quel momento fossimo due persone diverse. Non ne abbiamo mai parlato. Lui per i miei genitori era come un fratello. Frequentava casa nostra perché aveva conquistato la loro fiducia”.
Dopo i fatti accaduti, la vittima dice di aver iniziato a sviluppare una forte propensione alla ludopatia. Tutto nasce lo scorso 26 febbraio quando il ragazzo chiede a Mirko Campoli di non andare a vedere la partita della Lazio con loro riferendo all’uomo di non aver voglia di parlare di quanto accaduto. In risposta il docente chiede scusa al giovane e dicendogli: “Spero che tu un giorno possa perdonarmi”. Da quel giorno il giovane racconta di aver iniziato a scommettere sulle partite di calcio. E il presunto pedofilo gli dava i soldi per pagare le scommesse.
Per non pensare agli abusi subiti dal suo insegnate di religione, il ragazzo si butta nel gioco d’azzardo, principalmente scommesse sulle partite di calcio. Campoli lo aiuta non solo pagandogli le scommesse ma anche facendo al giovane diversi regali come l‘iPhone e ricariche di Postepay.
Nell’ordinanda emessa dal gip del tribunale di Tivoli dal pm Chiara Miraglia è scritto: “Gli ha anche pagato la scuola guida”. Il professore avrebbe adescato le sue vittime anche in parrocchia.
Ed è qui che viene a galla anche il racconto di un’altra vittima che, come riporta Open, testimonia: “Avevamo un gruppo parrocchiale su Whatsapp. È successo mentre eravamo a un camping a Firenze. Una notte stavo dormendo con lui in un letto matrimoniale. Non sono riuscito a farlo smettere. Mi ha fatto anche delle foto”. Il 46enne avrebbe adottato lo stesso modus operandi anche con la seconda vittima, ospite in quel periodo della casa famiglia dove aveva trovato lavoro. Ma in questo ultimo caso la violenza sessuale sarebbe avvenuta presso il parco Acquafelix.
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