L’assegno unico per il mese di maggio e il calendario per ricevere i pagamenti: come mai non ci sono le stesse date per tutti.
Cambia il calendario per i pagamenti dell’assegno unico per coloro i quali hanno figli a carico. Ancora sono tante le famiglie che hanno segnalato di non aver ricevuto il pagamento, altre invece avrebbero evidenziato più di qualche ritardo.
L’Inps ha infatti scelto nuove date per la mensilità di maggio, parlando nello specifico di diverse finestre per i pagamenti. Esistono a tal riguardo due possibilità.
Modalità di pagamento e date
La prima finestra va dal 10 al 20 maggio 2023 e ha riguardato le famiglie che rispetto allo scorso aprile non hanno riportato alcuna variazione dell’assegno. In caso contrario, di fatto un nuovo ISEE o condizioni di cambiamento, il pagamento avverrà fra il 20 e il prossimo 30 maggio.
I beneficiari della seconda finestra sono ovviamente coloro i quali hanno fatto richiesta lo scorso mese di marzo, così da ricevere l’importo entro il 30 maggio. A partire dal secondo versamento, salvo diverse indicazioni di variazione, si dovrebbe tornare a ricevere l’accredito nel periodo 10-20 del mese.
Per gli altri nuclei familiari, nello specifico chi riceve assegno unico fra 20 e 30 di ogni mese, sono quelli che hanno comunicato all’Inps le variazioni che in questo caso incideranno sull’importo e anche sulla data di pagamento. Una volta trascorsa il primo mese di variazione, infatti, si riparte dal pagamento fra il 10 e il 20.
Chi ha inoltrato la domanda entro lo scorso mese di febbraio lo riceverà entro il 20 maggio, per le richieste pervenute a marzo 2023 ci vorrà l’ultima decade di maggio. L’Inps ha specificato in passato, mediante circolare numero 132 del 2022, di dover comunicare alcune circostanze, specialmente in caso di una delle seguenti variazioni:
- cambiamento stato di disabilità del figlio (ipotesi aggravamento);
- separazione dei coniugi;
- ripartizione dell’assegno fra i genitori;
- variazione status studente per figli fra 18 e 21 anni.
In questi casi, infatti, si dovrebbe causare un ritardo nel pagamento dell’assegno unico, ma soltanto nel mese successivo a quello in cui viene effettuata proprio la comunicazione all’Istituto per la previdenza sociale.
Cosa è l’assegno unico
L’Inps spiega nel dettaglio cosa sia l’assegno unico e universale. Si tratta di un sostegno economico attribuito per ogni figlio a carico fino ai 21 anni d’età “al ricorrere di determinate condizioni e senza limiti di età per i figli disabili“, si legge.
L’importo varia infatti in base alla condizione economica del nucleo familiare e in base all’ISEE valido nel momento in cui si fa la domanda. Altro aspetto di cui tenere conto è l’età e il numero dei figli, nonché eventuali figli con disabilità.
“L’Assegno è definito unico, poiché è finalizzato alla semplificazione e al contestuale potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità, e universale in quanto viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di ISEE o con ISEE superiore alla soglia di euro 43.240 euro“, specifica l’Istituto nazionale della previdenza sociale.