Matteo Messina Denaro è il boss stragista attualmente al 41-bis che ha di recente parlato in carcere con la figlia non ancora riconosciuta: i retroscena su incontro e commenti sul confronto con le sorelle.
Messina Denaro ha di recente incontrato le sorelle che sono andate a trovarlo nel carcere dell’Aquila dove si trova attualmente rinchiuso al regime di carcere duro. L’uomo è detenuto nella casa circondariale di massima sicurezza dopo l’arresto avvenuto lo scorso gennaio vicino ad una clinica privata di Palermo.
A dividere il boss e le sorelle ci sarebbe stato soltanto un vetro blindato. Presenti qualche tempo fa sua sorella Rosalia, arrestata dopo alcune settimane per mafia, insieme a Giovanna e Bice.
Lo stesso Matteo Messina Denaro avrebbe rassicurato la famiglia, in merito alla strategia, sussurrando con un flebile ma efficace labiale la frase “non mi pento“. A riportare i retroscena sull’incontro è stato proprio il quotidiano la Repubblica che parlato di un lungo viaggio dalla Sicilia all’Abruzzo, prima in aereo verso Roma e poi in una vettura con i vetri oscurati da parte delle tre sorelle del boss.
Le tre sorelle hanno voluto sentire con le proprie orecchie le parole del fratello, nella fattispecie sull’assenza di alcuna possibilità circa eventuali collaborazioni con la giustizia. Questo modus operandi sarebbe stato elemento cruciale durante il primo incontro fra il boss accusato delle stragi degli anni Novanta e i pubblici ministeri. Ha ribadito a più riprese di non voler collaborare, discolpandosi anche di ogni omicidio e stragi per le quali è stato condannato in via definitiva.
Matteo Messina Denaro avrebbe di fatto ribadito di non essere affiliato alla mafia, nello specifico quindi a Cosa nostra, ribadendo al contempo di non essere un uomo d’onore. Avrebbe di fatto scarico le responsabilità su Francesco Messina Denaro, suo padre nonché amico di Salvatore Riina.
Proprio U Siccu, così soprannominato il boss, avrebbe quindi deciso di mantenere una linea già definita sin dalle sue prime dichiarazioni seguito dopo l’arresto. Proteggere quella rete che lo ha nascosto durante la lunga latitanza trentennale, ora la riconoscenza nei confronti delle persone che non “bisogna tradire“.
Dal quadro pubblicato da Repubblica emergerebbe un boss spietato e assolutamente sicuro dei propri mezzi. “Non mi tradisce nessuno“, si legge sul quotidiano che cita parole del boss trapanese che avrebbe accumulato una fortuna durante tutti questi anni. Non avrebbe mostrato alcun sentimento neanche lo scorso 26 aprile quando ha incontrato Lorenza, figlia 26enne non riconosciuta, probabilmente mai incontrata in via ufficiale.
Si parla di comportamenti rinfacciati dal boss che riguarderebbe il passato (nello specifico l’adolescenza ndr), il tutto con tono freddo e distaccato, così come emerge da quanto ribadito da Lirio Abbate su Repubblica.
“Lorenza gli fa capire che erano regali costosi, afferma di averli presi, non li ha mostrati ma non li ha rivenduti. Li ha conservati. Avrebbero tante cose da dirsi padre e figlia, ma il tempo nella sala colloqui è tiranno ma basta a Lorenza per non nascondere la gelosia di figlia per un’altra ragazza di Campobello di Mazara di cui ha parlato suo padre in messaggi e lettere“, si legge.
La figlia avrebbe spiegato di aver riallacciato i rapporti con le zie, sorelle quindi di suo padre, con le quali avrebbe avuto discussioni in passato. Il confronto si sarebbe concluso con la decisione di Matteo Messina Denaro di non opporsi qualora la ragazza decida di andare all’anagrafe e prendere il cognome del padre biologico.
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