Una storia strana e fatta di mistero quello di una ragazza che denuncia per stupro un uomo. Quello che poi si scopre dalle chat della presunta vittima con le amiche è un’altra realtà, molto più agghiacciante
E’ stato denunciato nel 2021 per violenza sessuale da una ragazza un barista di Milano che scioccato da quella assurda verità, denuncia conseguentemente la ragazza per calunnia.
Un racconto che ha dell’incredibile ma che per un giovane uomo è stato l’inferno sceso in terra. Tutto inizia dalla denuncia sporta da una giovane donna nei confronti del ragazzo. L’accusa a suo carico è di stupro. Ma qualcosa agli investigatori non quadra sin da subito.
Gli inquirenti indagano e scoprono una realtà diversa da quella descritta dalla presunta vittima di violenza sessuale. Il ragazzo, presunto aggressore, gestisce il bar dei genitori della cugina della ragazza con cui è fidanzato e la persona che l’accusa dell’abuso è proprio la cugina della fidanzata.
Denuncia ragazzo per stupro ma il tribunale lo assolve
Il tribunale di Milano e la pm Fiammetta Modica assolvono il ragazzo accusato di stupro segnalando, invece, l’ipotesi di calunnia proprio la cugina dell’imputato. A raccontare questa assurda storia è Corriere della Sera. Tutto ha inizio il novembre del 2021 quando la ragazza denuncia il barista per averla obbligata ad avere un rapporto sessuale nel bagno del bar dopo la chiusura del locale, ovvero mezzanotte circa.
Non contenta la presunta vittima ha raccontato che dopo l’abuso l’uomo le avrebbe anche lasciato per sfregio 40 euro nella borsetta, come se fosse una prostituta. Ma il racconto fornito in un secondo momento dal presunto stupratore, poi assolto da ogni accusa è differente.
Il ragazzo avrebbe confessato: “Mi faceva la corte da un po’ ed è vero che siamo stati assieme, aveva bevuto e non escludo che ciò possa aver contribuito a farle diminuire le inibizioni. Ma sono certo che comprendeva perfettamente quanto stesse accadendo. Tanto che prima di uscire mi disse “Non so come farò a guardarti negli occhi a Natale”, riferendosi al fatto che eravamo soliti passare le feste in famiglia”. Infatti, tra le due famiglie c’era una costante frequentazione e il ragazzo che è fidanzato con una delle due figlie è considerato uno di famiglia. Ma tutto cambia quando gli inquirenti trovano alcune conversazioni nella chat della ipotetica vittima.
La verità nelle chat con le amiche
Dopo la denuncia di stupro gli agenti iniziano le ricerche e indagano sul caso. Nell’analizzare il telefono della ragazza, presunta vittima di abusi, scoprono alcune chat “sospette” tra lei e alcune amiche.
In una di questa la ragazza scrive a un’amica: “Ho fatto un macello. Sono stata con lui, ora sto piangendo, sono una m…di persona, io non ci sto dentro, sto male”. Mentre, a un’altra amica racconta proprio la dinamica del fatto: “Ti spiego, io ero più sul no che sul sì, boh non so, sono state dinamiche strane, io sto male, vorrei sparire dalla faccia della terra”. Infine in una terza conversazione, la ragazza scrive: “Mi ha obbligata, tenendomi per i capelli…”.
Ma secondo la giudice Fiammetta Modica, come riporta anche Open, la ragazza “arricchisce, cinicamente a parere di chi scrive, il proprio racconto di elementi idonei a screditare l’uomo. E, al contempo, a preservare una positiva immagine di sé, costruendo una versione di comodo incurante delle prevedibili conseguenze”. Il giovane barista è stato assolto da ogni accusa. Ora a pagarne le spese sarà la proprio la ragazza.