E’ boom di richieste di spray anti-orso in Trentino. Ma la vendita è illegale in Italia. E’ caccia allo spray online. Il consiglio dell’armeria: “Comprate le pistole scacciacani”
Dopo la morte del giovane runner Andrea Papi, attaccato mortalmente da un’orsa nei boschi di Trento lo scorso 5 aprile, in Trentino è scoppiata la caccia allo spray anti-orso. Le richieste nell’unica armeria storica della città, secondo la proprietaria Carmen Pavanelli, sono quadruplicate in poco tempo, ma in Italia la vendita è illegale.
Al Corriere dell’Alto Adige la 65enne Pavanelli, spiega perché negli ultimi mesi le richieste di spray per proteggersi in caso di attacco da parte del plantigradi siano cresciute in modo eccessivo tra gli abitanti di Trento.
“Arrivano almeno quindici richieste al giorno, anche per telefono: c’è una grande richiesta perché la gente ha paura, ma non rinuncia ad andare in giro e in montagna e nei boschi ci va comunque, ma cerca di proteggersi”. Inoltre, l’armiera spiega che sono aumentate anche le richieste per la vendita dei coltelli di piccole dimensioni anche se quest’ultima non è un tipo di arma adatta per difendersi, eventualmente, da un attacco da parte di un orso.
Trentino, caccia allo spray anti-orso: oltre 15 richieste al giorno
Carmen Pavanelli in merito all’incessante richiesta dello spray anti-orso racconta al Corriere: “Lo spray è specifico per i grandi carnivori e ha un grande frustino, un beccuccio di prolunga da cui esce il gas che lo fa arrivare fino a 15-20 metri e la sostanza non è volatile. Esce con una potenza direzionata e arriva distante, senza ritorno. Però in Italia è illegale, ma molti lo acquistano online dall’estero, come dalla Germania, Slovenia, Stati Uniti”.
Inoltre, Carmen spiega che in Trentino è normale routine andare in montagna o nei boschi in cerca di funghi, o per cacciare, o semplicemente per passeggiare. Così consiglia: “in assenza dello spray urticante per orsi consigliamo le pistole scacciacani: il colpo è molto potente, normalmente le bestie selvatiche si impauriscono e scappano e non serve il porto d’armi”.
“Sembrano delle vere pistole ma sparano a salve, ovvero fanno solo rumore e il costo è accessibile: va dai 60 ai 150 euro”. Le vendite delle pistole scacciacani, recentemente spiega la proprietaria dell’armeria, “sono aumentate di dieci volte rispetto a qualche tempo fa”.
Preoccupa la vendita online
Accoglie i clienti nella sua armeria nel centro di piazza Lodron a Trento da oltre tre decenni la 65enne Carmen Pavanelli. L’insegna del negozio è datata 1967 e la 65enne racconta che sono stati i suoi zii, Tullio Bertotti e Luigia Villotti che le hanno insegnato i segreti di quel mestiere.
Ad oggi il suo è l’unico negozio di armi presente in città. In trent’anni dietro il bancone della sua bottega Carmen ha sentito e visto di tutto ma nessuna esperienza l’aveva preparata a un momento tanto storico come questo con decine e decine di richieste di spray anti-orso al giorno. Ma quando la 65enne comunica che non è in vendita, si sente rispondere normalmente: “lo compro su internet. Arriva da fuori: Germania, Slovenia, Stati Uniti”.
E il boom di vendita di pistole scacciacani decuplicate in pochissimo tempo. La morte di Andrea Papi e i diversi attacchi registrati nei boschi del Trentino hanno aumentato la richiesta soprattutto per lo spray, proibito e introvabile in Italia. Pavanelli racconta al Corriere: “In Italia è peggio che detenere un’arma: è un’arma illegale. Lo stanno chiedendo in tanti: si trova online e molti lo acquistano direttamente lì”.