L’aggressione subita da una dottoressa 43enne a Milano presenta delle novità: decisivo l’intervento del 94enne vicino di casa. E pensare che il giovane aggressore era una promessa del basket statunitense.
Tochi C.O. è il cittadino degli Stati Uniti accusato di aver aggredito lo scorso mercoledì 10 maggio una donna di 43 anni mentre era appena rientrata a casa. L’aggressione è avvenuta in via Washington, a Milano, ma per fortuna un vicino ha evitato guai ben peggiori.
Bruno ha infatti tenuto sotto tiro il giovane fino all’arrivo del carabinieri che lo hanno preso in consegna. Il ragazzo è stato capitano dei Blues nel Whitman College, poi i problemi.
Il ragazzo avrebbe vagato in giro per la città meneghina, decidendo in seguito di entrare in un condominio di via Washington e aggredire una donna. Nei suoi confronti pende l’accusa di tentata violenza sessuale, rapina e lesioni. Sette anni fa, invece, il giovane sfiorò il sogno di calcare i parquet più importanti della Nba (massimo campionato di basket negli USA).
Proprio nel 2016, infatti, si fece notare sui parquet delle varie università. In quell’anno contribuì a portare la sua squadra, per la prima volta assoluta, fra le “Sweet 16“, ovvero le semifinaliste regionalista del torneo universitario Ncaa. I sogni svanirono però molto presto in quanto il giovane non ricevette alcuna offerta per giocare fra i professionisti
Conclusi gli studi con laurea in Economia, due master e la collaborazione alcune società di servizi finanziari. Ma fu ancora una volta nel 2016 che iniziarono i primi episodi di disturbi psichici. Ora proprio in Italia, infatti, Tochi è arrivato per un matrimonio di alcuni parenti a Roma. Il ragazzo avrebbe deciso di muoversi in solitaria verso Milano, prima di prendere il volo da Venezia che lo avrebbe portato nuovamente negli Stati Uniti.
Interrotti contatti con famiglia e fidanzata, poi la denuncia di scomparsa e l’interruzione della terapia. Sta di fatto che in stato confusionale avrebbe invece aggredito una donna in un palazzo di via Washington. “Non ricordo di aver aggredito nessuno, ricordo invece d’essere stato io attaccato“, ha ribadito dal carcere di San Vittore. Proprio nella casa circondariale meneghina incontrerà il padre giunto proprio dagli Stati Uniti.
La dottoressa è sconvolta da quanto accaduto e ha trovato la forza di raccontarlo in diretta tv. Momenti difficili da ricordare e dimenticare che la 44enne ha voluto spiegare. “Uno sconosciuto mi ha blindata in casa, avrebbe potuto stuprarmi e fare tutto quello che voleva. Ho veramente pensato di morire“, ha ribadito la donna sconvolta dall’episodio.
La donna ha spiegato di aver lasciato la porta di casa socchiusa poiché rientrata soltanto per alcuni secondi. La sua testimonianza arriva direttamente dai microfoni de La vita in diretta, programma in onda su Rai 1, con tanto di dettagli su quei terribili momenti vissuti nell’appartamento di via Washington in cui vive da qualche tempo.
“Non appena mi sono voltata ho visto questo uomo nero che grugniva. Nel senso che non parlava, ma faceva solo dei versi. Mi dava calci in testa, ho provato a pararmi, mettendo le mani al viso. Non ha parlato, picchiava e basta“, ha detto la vittima della violenza subita in casa a Milano.
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