La vicenda di Emanuela Orlandi va avanti dal 1983 e da quasi 40 anni tante le piste analizzate: ora arriva la svolta da parte della Procura di Roma.
Indagini riaperte a Roma sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, episodio accaduto il 22 giugno 1983. A riportare la notizia è Repubblica che parla di una collaborazione in seno alla magistratura.
I pubblici ministeri di Vaticano e Roma hanno deciso di collaborare, senza dimenticare l’apertura di una commissione d’inchiesta che vuole far luce anche sulla scomparsa di Mirella Gregori.
Vaticano e Italia collaborerebbero a stretto contatto, così come disposto dal lavoro della magistratura, in primis grazie al lavoro di Alessandro Diddi e da Francesco Lo Voi. I due magistrati seguono le orme del sostituto procuratore Stefano Luciani che ha avuto modo di analizzare le dichiarazioni dell’ex procuratore Giancarlo Capaldo.
Proprio Capaldo parlò tempo fa di due alti funzionari del Vaticano che avrebbero dichiarato di voler far ritrovare il corpo della giovane. In questo caso specifico, però, diversi elementi avrebbero evidenziato delle secche smentite: a ribadirlo è stata la Santa Sede, così come la stessa Procura di Roma.
Una vicenda che va avanti dal 1983 e che ha attraversato tantissime ipotesi smentite, false piste, altre non percorse a tempo debito e via discorrendo. Si va dall’antenato subito da Giovanni Paolo II, ad opera di Alì Agca, passando per Ior, Banca del Vaticano, banda della Magliana e Istituto per le opere di religione.
Improvvisamente emergerebbero però tre indagini, nello specifico Vaticano, Procura di Roma e commissione parlamentare d’inchiesta, tutte con l’obiettivo di scoprire cosa accaduto ad Emanuela Orlandi. Si avvia un procedimento dopo che nel 2021 la famiglia della ragazza aveva chiesto accertamenti “con riferimento ai colloqui intercorsi con il Vaticano per il rinvenimento del corpo di Emanuela Orlandi“.
Laura Sgrò è l’avvocato di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che ha parlato di quanto accaduto. Con l’avvio delle indagini, da parte della Procura di Roma, si potrebbe aprire un nuovo capitolo di una vicenda lunga quasi 40 anni. Il legale dell’uomo ha ribadito di aver ricevuto la notizia soltanto tramite la stampa e di non aver ancora ricevuto altre disposizioni dai magistrati.
“Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale tra la procura di Roma e il Vaticano alla ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela“, ribadisce all’agenzia ANSA l’avvocato Sgrò che cura gli interessi del fratello della ragazza scomparsa nel 1983.
La scelta della Procura di Roma, in merito all’acquisizione degli atti del Vaticano, è stata commentata anche dallo stesso Pietro Orlandi. “È una cosa positiva che la Procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria“, ha spiegato il fratello di Emanuela Orlandi.
Intanto i magistrati di Roma e del Vaticano sono al lavoro per ricostruire quanto accaduto all’allora 15enne scomparsa nel nulla nel 1983. “Spero che ci sia una cooperazione leale per la ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni“, ha concluso l’avvocato Sgrò.
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