Stefano Mastropietro, padre della 18enne Pamela, violentata e uccisa nel gennaio del 2018 è morto. Trovato il cadavere in casa dopo diversi giorni dal decesso. Il punto sulle indagini
Era privo di vita sul pavimento del salotto di casa. A trovare il cadavere ieri, 14 maggio intorno le 11 di mattina, i familiari dell’uomo che non vedendolo uscire da diversi giorni dall’abitazione e non rispondendo al telefono né al citofono di casa hanno allertato i soccorsi.
Attorno al corpo di Stefano Mastropietro solo alcune macchie di sangue. Si presuppone dalle prime rilevazioni scientifiche che l’uomo, padre di Pamela, forse era già morto da alcuni giorni. Alla tragica morte della 18enne, avvenuta il 30 gennaio del 2018 a Macerata (Marche), ora si aggiunge il dramma della morte del padre della ragazza.
Il tragico assassinio di Pamela Mastropietro, ha sconvolto l’Italia intera per la brutalità di come è accaduto: dopo essere stata violentata e uccisa è stata fatta a pezzi. I resti del cadavere della 18enne vennero rinvenuti in due valigie. Il 44enne Stefano, padre di Pamela, era separato dalla mamma della giovane e abitava in un appartamento all’interno di una palazzina di famiglia nella periferia di Roma, a Morena.
Dopo alcuni giorni in cui familiari di Stefano Mastropietro non lo avevano più visto uscire dal suo appartamento e non rispondeva né al telefono né al citofono si sono insospettiti e hanno chiamato la Polizia. La scoperta è avvenuta ieri mattina, domenica 14 maggio, poco prima dell’ora di pranzo.
All’arrivo degli operatori dell’Ares 118 per l’uomo non c’era più nulla da fare, Stefano era morto. Secondo il medico legale il decesso risale a 4-5 giorni prima del ritrovamento del corpo. In casa era rimasto acceso il condizionatore di aria calda. Questa circostanza avrebbe accelerato il processo di decomposizione del cadavere.
Non è stato ancora identificato il vero motivo della morte. Secondo una prima ipotesi avanzata dagli inquirenti, Mastropietro sarebbe stato colto da un malore improvviso e cadendo a terra potrebbe aver battuto la testa. Da una prima ispezione sul cadavere non sembrano esserci altri evidenti segni di violenza e nell’appartamento non sono stati rinvenuti farmaci strani o droghe. Ma sarà solo l’autopsia, disposta dal pubblico ministero di turno a chiarire con esattezza le cause del decesso. Al momento gli agenti di Polizia del commissariato Romanina sono al lavoro per portare a termine i sopralluoghi nell’abitazione della vittima.
Una festa della mamma trascorsa in modo funesto quella di Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro nonché ex compagna di Stefano, dopo la brutale notizia della morte dell’uomo. La donna ha voluto scrivere un post su Facebook per ricordare il padre di sua figlia, e l’ha fatto pubblicando una foto di lui e Pamela felicemente stretti in un abbraccio.
Sotto l’immagine alcune parole scritte in grande: “Almeno tu ora puoi riabbracciarla! Vi mando un grandissimo abbraccio angeli. Amore di mamma accogli il tuo papà tra le tue braccia”. Il commento di Alessandra è carico di dolore: “Non ho parole, è una “mazzata” enorme, l’ennesima. Oggi è una giornata immensamente triste. Non so molto, sembra sia stato un malore, se ne sta occupando la polizia, c’è la polizia”.
Nella tragica vicenda della 18enne Pamela, l’ultima sentenza risale al 22 febbraio 2022 quando i giudici della corte d’Assise d’Appello di Perugia, avevano confermato la condanna all’ergastolo per il pusher 33enne nigeriano Innocent Oseghale, accusato di avere violentato, ucciso e fatto a pezzi la giovane vittima. In quel giorno, Stefano Mastropietro, presente in aula aveva dichiarato: “Siamo molto felici e orgogliosi della sentenza. Spero con tutto il cuore che venga confermata in Cassazione, ce lo auguriamo io e la madre”.
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